Rassegna storica del Risorgimento

PITTAVINO BONFIGLIO; SANTA ROSA PIETRO DE ROSSI DI; STATO E CHI
anno <1971>   pagina <31>
immagine non disponibile

Pietro di Santa Basa
31
In pubblico, naturalmente, egli non manifestò, né avrebbe potato farlo, opinioni favorevoli al progetto presentato dal governo; anzi, nella seduta del 1*8 aprile parlò contro quel progetto, allineandosi in tal modo alla posizione uffi­ciale della Chiesa, Voci insistenti di un suo atteggiamento equivoco, 0 comunque tale da far supporre una qualche intesa con il ministero, correvano tuttavia da tempo negli ambienti politici ed ecclesiastici torinesi, come ci è testimoniato da una lettera dell'abate Moreno, anch'egli senatore del Regno.ì >
Una parte rilevante il Fantini ebbe poi in occasione della malattia e della morte del Santa Rosa, come ci è testimoniato dalle lettere a lui scritte da parte di quest'ultimo per chiedere consigli sull'atteggiamento da tenere circa le ri­chieste di ritrattazione. Pare che fosse stato proprio lui, a questo riguardo, a sconsigliare la ritrattazione richiesta al Santa Rosa poco prima di morire. Cir­colava allora per Torino una lettera confidenziale del Fantini che suonava bia­simo alla rigida condotta del vescovo Fransoni;3) in una successiva lettera scritta da Fossano il 27 novembre 1850, egli si giustificò delle critiche che veni­vano mosse al suo comportamento, non solo per il caso Santa Rosa, ma anche in ordine alle leggi Siccardi e ad opinioni espresse sul potere temporale.3'
Anche successivamente all'approvazione della legge sul foro, il Fantini rese utili servizi al governo, facendosi promotore di un indirizzo dei vescovi piemontesi alla Santa Sede, in cui, tra l'altro, si chiedeva la ripresa delle trat­tative diplomatiche, iniziativa accettata e favorita dallo stesso Siccardi, che la trovava conforme ai veri interessi della Religione e dello Stato . " Lo stesso Cavour riconoscerà al Fantini, a cui era legato da vincoli di antica e sincera amicizia, i: meriti acquistati con i suoi consigli e con la sua opera, cooperando in tal modo a ridonare al sacerdozio ed alla chiesa quell'autorità morale, che tanto giova, quando essa riposa su solide basi, al bene dell'umanità .r,i
L'amico più intimo che il Fantini aveva tra gli esponenti politici piemon­tesi era, senza dubbio, il Santa Rosa, come risulta dalle lettere, che forniscono anche la testimonianza della profonda fede cattolica di un uomo che non meri­tava una fine così tormentata.
La prima lettera, del 15 agosto 1848, e diretta a monsignor Fantini carato
madre ed anche dalla Regina regnante; non mancherà all'egregio discernimento della ' ry, il mezzo di entrare delicatamente in tali ragionamenti che valgano a tranquil­lizzare l'animo di quelle ottime principesse che probabilmente saranno dal Re stesso avvertite della di Lei visita. Con quest'atto V*. S. IILma e Rev.ma renderà nn vero servigio al Re, all'augusta sua famiglia, al paese ed al Governo; ne accolga i più vivi e sentiti miei ringraziamenti e voglia: gradire ad nn tempo il sincero omaggio de' sentimenti con cui ho l'onore di professarmi... Siccardi .
!) In efa il Moreno faceva riferimento a dicerie fatte in questi giorni colle quali si cercherebbe d'insinuare che abbia Ella tenuto co' suoi comizi un linguaggio .ben diverso da quello, che avrebbe tenuto col Ministero relativamente alla legge pre­sentata ultimamente dal Conte Siccardi. DÌ intelligenze col Ministero il Moreno parla poi in una successiva lettera, sempre al Fantini, del 13 maggio 1850.
- ' jjsg- era probabilmente diretta al conte Morra, secondo quanto si deduce da una lettera di quest'ultimo al Fantini (senza data), in cui si parla di un biglietto conosciuto da molti; ricercato con ansietà da tutti a e che si voleva anche stampare.
*) Gfr. p. PIRRI, op. ol/i*. >p. 'i dóc*, nota.
i) Lettera del Siccardi al Fantini del 18 agosto 1850.
ó) Lettera del Cavour al Fantini del 5 gennaio 185L