Rassegna storica del Risorgimento
PITTAVINO BONFIGLIO; SANTA ROSA PIETRO DE ROSSI DI; STATO E CHI
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1971
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Pietro di Santa Rosa
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sono Inoltre riferiti i particolari della confessione, fatta al Ghiringhelio, con i dubbi da questi espressi e i chiarimenti da lui forniti. La serenità d'animo, affermava il Santa Rosa, gli derivava soprattutto dal fatto che sulla legge del foro, come in qualunque altra circostanza, aveva chiesto consiglio al Fantini. Dopo aver esposto i fatti, il ministro esprime il proposito di non dimettersi dal governo, per non avvalorare le voci di un suo disaccordo con i colleghi, e soprattutto perché ora la sua presenza è più che mai utile, avendo il suo nome assunto un significato politico tale che rappresenta in un ministero sinceramente Videa costituzionale . Inoltre, il fatto che egli fosse ritenuto r credente e religioso sinceramente e non ipocritamente toglieva al ministero stesso quel colore di ateismo che alcuni volevano attribuirgli.
Il Fantini, come si desume dalla successiva lettera del 3 giugno, gli rispose riconfermando la sua amicizia e solidarietà, ma nel contempo dovette esprimere qualche benevola critica circa il suo comportamento, condannando, in particolare, la dichiarazione resa ai giornali. Forse dovette fargli anche osservare che il governo non aveva molto insistito nelle trattative con Roma, e che si era comportato troppo brutalmente con il Fransoni. Il ministro replica ad ogni osservazione, tenendo a sottolineare la costante buona fede, sua e del governo, in ogni atto compiuto; la stessa dichiarazione ai giornali era stata fatta, afferma, per frenare una polemica che andava ingigantendosi a seguito delle dicerie divulgate da ambienti ostili.
L'ultima lettera del Santa Rosa, scritta il 10 luglio dalla casa di campagna, è pervasa di scoraggiamento per la salute malferma e per gli affanni che da troppo tempo ormai lo opprimono. Quasi presago della prossima fine, il Santa Rosa fa un breve bilancio della propria esistenza: i dolori e i fastidi che sempre lo avevano accompagnato erano stati in parte ricompensati dalla stima dei concittadini e soprattutto dalla massima delle soddisfazioni per un uomo, quella di sapere di poter adoperar la vita pei bene del proprio paese . Tutto il contenuto della lettera è dettato da una fede profondamente sentita, quella fede che, sebbene da qualcuno messa allora in discussione, alla luce di questa e di altre lettere appare incontestabile.
Il Santa Rosa era uno dei più eminenti rappresentanti di quella posizióne cattolico-liberale, di formazione piemontese, lontana dalle suggestioni autoritarie come dalle violenze giacobine, e convinta che all'antitesi fra Italia e Papato dovessero sostituirsi la convergenza e l'armonia. *) Lo stesso Siccardi (morto il 29 ottobre 1857 con i sacramenti senza sconfessare nessun atto della sua vita pubblica e privata), anche se ben deciso a togliere al clero privilegi e immunità, come si ricava da una lettera al Fantini, non era contrario alla concilia zione con la Chiesa.2>
i) Cfr. L. SALVATORELLI, // problema religioso nel Risorgimento, in Atti del XXXIII Congresso di Storia del Risorgimento Italiano, Roma, 1958, p. 23.
2) Scrivendo ni Fantini il 18 agosto 1850, il Siccardi affermava: Il Governo desidera una conciliazione 1 e lo ha provato e lo proverà col fatto; un deplorabile sistema di resistenza ch'io amo di credere principalmente cagionato da che non mai siasi dalla Corte di Roma riconosciuto il vero stato delle cose nostre, rese fino ad ora inutili gli sforzi del Ministero che suo malgrado si vide tratto in una lotta di pubbliche discussioni meglio atte ad accrescere che non ad appianare le difficoltà della condizione presente dei due lati .
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