Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIA FELICE
anno <1919>   pagina <655>
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. tM prete Mgantepatrhta nel 181243 656
mezzo della riunione di tutti gl'Italiani in un popolo indipendente, come cercavo: ed era bene indicato. A questa unione non poteva­no ostare i governi nuovi Italiani, perchè dovevano cadere col fondatore loro. Non poteva essère ingiurioso ai governi antichi, perchè spenti per fatto, senza speranza di risorgere colla loro for­za. In Italia delle soldatesche francesi erano pochi avanzi. All'op­posto fra Napoli, e Milano stavano circa dugento mila Italiani bene armati. Per grande che questa forza fosse stata, era sempre un nulla in faccia ai Vincitori di Napoleone, ai quali era follia resi­stere, se si fossero opposti. Perciò avevo avuto sempre in disegno, non di estorcer da essi, ma d'implorar questa unione indipendente per l'equilibrio d'Europa, cotanto utile anche ad essi. Se si mostra­vano ài questi vincitori le armi, dovevan servire a palesare il voto pubblico, non per venirvi a tenzone (proposito manifestato anche nel pìccolo proclama). Non si era mancato spedire escursori nell'Al­ta) Italia, nel regno di Napoli per invitare specialmente i capi del­le armate per coadiuvare sì vasta, e nobile impresa. Le risposte furono favorevoli, e concordi <purcM avessero trovato acceso Vin-cendio. L'ostacolo maggiore stava, che se lo sforzo avesse preso piede, Napoleone avrebbe rimesso il Papa nella sua sede per ispe-gnerlo, come avvenne. Male sempre molto minore d'un impero tanto ambizioso e sanguinario. Vi erano poi molti mezzi di conci­liare il Papa colla riunione, il di cui tentativo perciò era utile sempre, e non mai pericoloso. -Fondato in questi principii, senza immodestia di animo, senza ampollosità, senza misteri nelle parole, senza proposizione di forma di governo, riservata al congresso della Nazione fatta libera, eccitai gl'Italiani alla riunione, all'indi­pendenza .
Dall'incartamento del processò che fu poi istruita ; centro il Battaglia e suoi complici rileviamo che il primo proclama incen­diario, da noi sopra riprodotto, fu stampato dal Battaglia, mentre era vice parroco di S. Sebastiano in Roma, e da lui affisso e fatto affiggere, a suo dire, da oerti Stagnarmi e Crivellati tanto nella città eterna che a Viterbo ed in altri paesi fino a Eieti. Esso dalle autorità fa creduto dapprima di provenienza inglese, verso le cnf navi, aflàcciantisi nel settembre 1813 alla marina, fu disposta una più rigorosa vigilanza per impedire abboccamenti h il prete Bat-
i II Direttore generale di Polizia, Norvin, con lettera 28 settembre 1813 informandone il Procuratore generale, consigliava invece 4' misure forti,