Rassegna storica del Risorgimento

PITTAVINO BONFIGLIO; SANTA ROSA PIETRO DE ROSSI DI; STATO E CHI
anno <1971>   pagina <38>
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38 Gian Biagio Furiozzi
Auguro a Lei M.r mio e ven.mo, ogni bene, e pregola gradire i rispettosi complimenti di mia moglie, che non è per certo ultima a rallegrarsi di saperla obbligata a più frequenti corse a Torino, mentre in particolar modo le mi raccomando e riprotesto
Tutto Suo Umano aff.mo Servitore ed amico P. di Santarosa
P. S. Siccardi è nominato ministro di grazia e giustizia a vece dell'insen­sato Mar. Demargfaerita.
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Torino, il 16 Gennaio 1850 Monsignor mio Rev.mo e stim.mo
È venuto un giorno da ma un tale, che consegnò al mio servitore un fascicolo stampato dicendo, che me lo indirizzava il Vesc. di Fossano. Avutolo fra le mani conobbi essere il discorso del Suo Vicario, colla brava sua risposta. Ravvisai in questo invio una nuova prova della sua buona memoria e buona volontà a mio riguardo, e le so dire, Mr. mio, che questo suo nuovo dono mi fu altrettanto caro e prezioso.
Ben ho veduto che il Suo Vicario seppe ritrarre al vero tutta la vita e le buone opere dell'Eroe del suo discorso, che ho Ietto con tutto l'interesse, perché si trattava appunto della sua venerata persona; con tutto ciò, io Io confesso, quel discorso mi seppe un po' troppo d'accademico, e parventi procedesse un po' stentato, avendo l'autore voluto in esso formare come un'intarsiatura di detti e sentenze bibliche ed evangeliche. La sua risposta invece breve, ma affettuosa, spontanea e semplice ma calda generosa e tutta sgorgante dal cuore, mi ha commosso alle lagrime, e mi dolsi di non poterla far leggere a mia moglie perché in latino. So bene che fin da quei giorni io voleva ringraziarla di questo dono, ed esprimerle questi miei sensi in proposito, ed augurarle contempora­neamente un buon capo d'anno; ma le molte mie occupazioni e le molte mie doglie serali, che allora specialmente mi affligevano quotidianamente mi impe­dirono ad ogni modo di mandare ad effetto il mio divisamento. Mi confortai nel pensiero ch'Ella sarebbe persuaso dei sìnceri miei voti de' miei caldi desideri per la prosperità e conservazione della sua cara persona.
Siccome poi Ella mi aveva detto, che dopo l'Epifania sarebbe tornata a Torino, io mi lusingai altresì di presto rivederla; ma ora vedo che V.S. pone assai più lungo indugio, e già siamo ai 16 di Gennaio ed ancora non viene. A questo proposito io mi fò lecito d'avvertirla, che il ministro guardasigilli l'aspetta pel giuramento, e che da cauti discorsi tenutimi, pare alcun poco sor­preso dì questo suo ritardo. Io colai la palla al balzo per aver così occasione di sollecitare V.S. Rcv.ma a venire al più presto, e consolarmi di aver così un argomento di certezza della sua venuta.
Vero è che le strade non sono molto propizie al viaggiare, il tempo al tutto contrario pel freddo e l'intemperie; con lutto ciò non saprei come non indurla a venire, tanto più che la sua presenza al Senato può giovare assai, ed