Rassegna storica del Risorgimento

PITTAVINO BONFIGLIO; SANTA ROSA PIETRO DE ROSSI DI; STATO E CHI
anno <1971>   pagina <44>
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Gian Biagio Furìozzi
scuse pel disturbo che le reca. Conoscendo la sua amicizia per me mi è grato dirle che tutta la mia famiglia è prospera, mia moglie è buona e di buon umore, ed io sempre più grato ai benefit-ii della Provvidenza. Gradisca i nostri rispet­tosi ossequi ed in particolare quelli dell'affano suo amico e s.re.
P. di Santa Rosa N.B. Tra parentesi quadre i brani già editi*.
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Torino, il 3 Giugno 1850 Monsignore ed amico mio Rev.mo
Appena ricevuta la sua venerata e desiderata risposta all'ultima mia, io avrei voluto di nuovo risponderle subito, e cosi provarle la premura che ho di ubbidire alla sua volontà, non che testificarle la mia gratitudine pel suo pronto e benigno riscontro. Ma questa mia lettera non poteva scriversi né in fretta né in poche parole, e nei trascorsi giorni fui ora tribolato dalle mie solite altera zioni di nervi, ora disturbato da visite e piccoli uffici! correnti, e così ho dovuto rimandare di giorno in giorno questo mio caro dovere.
Nel compierlo adunque quest'oggi, prima di tutto mi permetta di espri­merle la contentezza da me provata nel vedermi confermata con tante affet­tuose parole la sua amicizia verso di me. Dono maggiore di questo Ella non poteva farmi, né da me più apprezzato e caro al mio cuore. Deh sia pure che Dio mi conservi sempre questo suo dono, e faccia ch'io non me ne renda in­degno, né possa la lontananza o qualsiasi evento politico o divergenza anche d'opinioni alterarla mai, ed io mi reputerò fortunato, mentre l'assicuro dal canto mio della più solenne e sincera reciprocità. Ho letto adunque con racco­glimento ed attenzione la sua lettera, che mi fu di grande conforto, vedendo che in tutto l'essenziale. Ella non aveva a condannare nulla nella mia condotta, come già prima mi aveva manifestalo.
Venendo ai particolari, di cui Ella mi fa cenno, ed ai punti, intorno ai quali mi manifesta opinioni diverse dei fatti accaduti, io qui mi permetto op­porre alcune mie osservazioni per far meglio risultare la schiettezza delle mie opinioni d'accordo colle mie azioni.
In primo luogo com'EUa osserva benissimo la legge del foro non rifletteva alcuna materia dogmatica o di giurisdizione spirituale della Chiesa. Se poi ho potuto credere, che fosse nostro dovere e in nostro diritto il far da noi Ella sa pure che ciò fu dietro la perfetta convinzione, che Roma non avrebbe mai trattato, mai aderito a trattare, o per lo meno mai acconsentito a patti equi. Ella che ha visto la Corte di Roma, qualunque sia il linguaggio attuale di essa. Ella dico sa meglio di me qua! fondamento di buone pratiche si poteva fare opra Antonelli e consorti. Ciò dunque escludeva il caso di nuove pratiche con Roma. L'indugiar nostro poi avrebbe potuto provocar disposizioni ben più gravi del parlamento stesso, avrebbe potuto far sorgere la controversia in termini più indiscreti, più compromettenti, più pericolosi. Vero è che il paese sì è messo in qualche agitazione, ma questo sarebbe succeduto a qualunque epoca si fosse proceduto a quelle riforme, e credo poter dire con verità assai meglio assai ciò aia succeduto col nostro ministero che sotto un altro.