Rassegna storica del Risorgimento

PITTAVINO BONFIGLIO; SANTA ROSA PIETRO DE ROSSI DI; STATO E CHI
anno <1971>   pagina <47>
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Pietro di Santa Rosa
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Eccole Sr. mio, come Dio mi vuol tribolato, e vuol tribolare la mia povera moglie, che soffre poi de' miei malanni il doppio di quel che ne soffra io. Sono otto mesi e più che posso dire di non aver passato un giorno solo senza molestie, affanni e dolori; la povera umanità se ne risente, io il più coraggioso fra gli ammalati comincio a sentirmi abbattuto ed affranto. Questa tosse mi cruccia, non la vedo svanire come la fretta mia naturale vorrebbe; oramai panni entrare in uno stato di assoluto cronichismo, il pensiero della moglie e dei figli mi affanna, e stento a dire col cuore il fiat voluntas tua. Il tempo stesso in quest'anno mi è tanto contrario, che pare congiuri assolutamente a mio danno. Ad ogni modo vi vuol pazienza, ma per non perderla per rassegnarmi, e per ancora sperare giorni migliori ho bisogno ch'Ella preghi per me, laonde al vedere con quanto cuore EHa me lo promette io mi sento incoraggiato e rasserenato.
Pur troppo è vero a questo mondo ninno ha da essere contento. Io ho sempre avuto una salute molto precaria, ma tra una burrasca e l'altra passavo pure dei giorni lieti e prosperi, ma allora o la sorella mi era cagione di molti affanni, o l'oscurità e l'inerzia della mia vita mi era grave, o mi davan mo­lestia la ninna stima dei congiunti, e le amarezze continue d'un consorzio ingrato ed oltremodo fastidioso.
Ora cessarono quelle noje, Dio oltre Ogni mio merito ha voluto solenne* mente premiare l'onestà della mia vita colla stima e la fiducia de' miei con* cittadini, ha suscitato circostanze per cui dalla più ignorata oscurità mi sono sollevato ad una; fama fin qui rispettata anche dai partiti estremi, mi ha pro­cacciato la massima delle soddisfazioni per un uomo, quella di sapere di poter adoperar la vita pel bene del proprio paese. Oh per certo il mio fango non doveva essere così glorificato, epperò Dio che tien tutto in giusta bilancia, mi vuole in mezzo a ciò oppresso dalla logora salute, affranto dal menomo soffio di vento, benché mi paja che mai non avrei dimenticato che tutto viene da Dio, e non avrei mai cessato di ripetere non nobis Domine non nobis sed no­mine tuo da gloriam. Comunque sia, sento che ho bisogno mi sia inspirato nuovo coraggio; e lo domando a Lei; dalla sua amicizia, dal suo retto consi­gliare dalle sue orazioni per me.
Scusi se la mia lettera si risente della naturale tristezza che mi ingombra l'anima per causa del lungo patire. Forse la burrasca che fuori imperversa e mi tien prigioniero in camera influisce altresì a scrivere con tinte più oscure. Ad ogni modo ho bisogno di raccomandarmi a Lei, al suo buon cuore, al suo affetto per me onde la benedizione d'Iddio non si ritiri dal mio capo; e se avverrà che giustamente abbiasi a fare strazio di me, hoc unum peto, ciò sia gua­rentigia di miglior fortuna de* miei quattro angioletti, che insieme colla tenera madre raccomando altresì alle sue orazioni.
Mi creda sempre col più sincero animo tutto
Suo Amico e Servitore P. di Santa Rosa