Rassegna storica del Risorgimento

PIANCIANI LUIGI
anno <1971>   pagina <52>
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Fausto Orsini
delle masse, si sono spinti a costruire teorie spesso lontane dalla vera realtà ed in base ad esse hanno cercato di definire i mali della società e prescriverne i rimedi. Ciò non sarebbe accaduto se essi, invece di fantasticare dietro le loro vuote divagazioni, avessero avuto rocchio più attentò alla risoluzione dei concreti problemi, clic angustiano l'umanità.
Pianciani ammette che nei vari sistemi ci sono sentimenti giusti, provve­dimenti applicabili . Ma essi furono ideati nel silenzio del gabinetto ad uso e consumo degli studiosi e non al servizio della causa sociale. Ne è prova il fatto che, quando essi furono chiamati a provare la loro validità pratica, fallirono miseramente; e la rivoluzione francese sta lì a testimoniarlo.
Il socialismo non è utopia , ma la scienza che vuol realizzare un più equo riparto della ricchezza . Esso avrà grandissima importanza nella costru­zione della società futura, ma * dovrà presentarsi come cosa realizzabile, siccome quello che non si oppone ai naturali istinti dell'uomo (la proprietà privata che Pianciani non crede di dover sopprimere), alla natura e alle conseguenze di ogni società; devosi infine basare sugli immutabili principi del giusto e del­l'onesto e costringerlo nei confini che sono tracciati dalle regole che ne discen­dono . Che è poi una formula alquanto vaga, giustificata solo in parte dalla naturale avversione del Nostro verso qualsiasi sistema definito una volta per tutte, perfetto sulla carta, ma di dubbia realizzazione.
In conclusione possiamo dire che l'esperienza quarantottesca porta Pian­ciani a considerare la necessità di inserire nella lotta per la libertà politica, l'istanza del rinnovamento sociale. Ma convinto che nessuna seria riforma sia possibile senza libertà politica, ritiene necessario concentrare il massimo sforzo per il conseguimento della medesima. À tale scopo egli vagheggia un movimento di stampo mazziniano (ecco perché restò sempre fedele al Maestro anche durante l'impresa dei Mille), che faccia ricorso all'insurrezione armata e alla guerriglia e possa contare sull'apporto dell'intera popolazione italiana operaia e contadina, senza la quale considera la rivoluzione fallita in partenza nei suoi scopi.
Circa la riorganizzazione della società su basi socialistiche, bandita ogni fede nei sistemi, propone solo indicazioni generali quali: 1) liberare il lavoro dalla servita, del capitale; 2) porre lo strumento (i mezzi di produzione) a disposizione del lavoro; 3) assicurare il lavoro.
Per il resto è convinto che la stessa libertà politica consentirà l'approva­zione di quei provvedimenti, di quelle leggi che siano l'espressione della vo­lontà della maggioranza . Con ciò la concezione di Pianciani si accosta al gene­rale democraticismo di ispirazione rousseauiana non senza una punta di stori­cismo idealistico e alla attuale socialdemocrazia.
FAUSTO ORSINI