Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO BERGAMO (PROVINCIA) 1904-1913; NON EXPEDIT
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1971
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licesimo vivo ed operoso, che portava sulla sua bandiera questo motto: per Ut religione e per la patria, ed anche l'anticlericalismo era andato affievolendosi per la vanità e caducità di molti dei suoi presupposti sia politici, che dottrinali. Mentre sul piano più strettamente politico andavano maturando, sia pure faticosamente situazioni nuove, che la Guerra di Libia prima e più la Guerra 1915-'18 avrebbero accelerato, sul piano sociale ed organizzativo razione dei cattolici avanzava, ma anche qui non senza difficoltà e contrasti. Sciolta il 30 luglio 1904 l'Opera dei Congressi, dopo il movimentalo congresso di Bologna (novembre 1903), rimase in piedi solo il II gruppo dell'Opera, l'Economico* Sociale, con sede a Bergamo, sotto la presidenza del Medolago Albani, espressione della quale fu la rivista-bollettino Azione Popolare, alla quale collaborava spesso il solerte segretario Nicolò Rezzar a. Divenuta nel successivo riordinamento delle iniziative cattoliche italiane Unione Economica-Sociale, questa organizzò 1* Esposizione di Milano , che fu una dimostrazione delle multiformi e imponenti forze democratico-cristiane operanti in questo campo nel nostro paese.1) Delle 4.000 istituzioni cattoliche, infatti, ben 2.783 partecipavano alla Esposizione del 1906, e precisamente: 353 circoli democristiani - 205 unioni professionali, leghe e uffici del lavoro * 1.056 società di mutuo soccorso 36 Segretariati del popolo 79 Banche cattoliche 1.092 Casse rurali 87 Casse popolari di deposito e prestiti 5 Monti granari 223 Cooperative di assicurazione contro la mortalità del bestiame - 28 Assicurazioni contro gli incendi - 1 sulla vita e 1 contro i danni della grandine - 122 Unioni agricole e rurali - 54 Cooperative agricole ad affittanza collettiva 17 Cooperative di lavoro * 48 Cooperative di produzione (28 latterìe e caseifici sociali, 10 cantine sociali, 10 panifici e mulini) - 14 Cooperative per l'edilizia popolare 104 Cooperative di consumo.
A Bergamo, nel 1910, le forze della Sezione DI: Azione Economico-Sociale, erano ben 362 e precisamente: la Banca Piccolo Credito Bergamasco n. 92 Casse rurali e popolari - n. 113 Società di mutuo soccorso - n. 5 Sezioni giovanili di mutuo soccorso - n. 6 Circoli D.C - n. 29 Unioni, Leghe e Sindacati professionali - n. 16 Cooperative di produzione e consumo n. 16 Cooperative agricole ad affittanza collettiva - n. 78 Assicurazioni contro la mortalità del bestiame n. 6 Associazioni diverse.
La Sezione I (propaganda - azione religiosa - scuole stampa) annoverava n. 595 istituzioni; la Sezione III (Azione elettorale) n. 8 Unioni e Comitati; la Sezione IV (Azione per la gioventù) n. 198 Istituzioni ed inoltre 23 Oratori, dei quali 7 cittadini, operanti efficacemente non solo con Scuole di Religione, ma per cooperatori, per maestri elementari serali, per la preparazione al disegno ed al canto, con biblioteche, banche, orchestre, fanfare; con Sezioni ginnico-sportive; con Casse di piccolo risparmio e di mutuo soccorso. In totale, quindi, ben 1.185 Istituzioni, con oltre 66.000 soci e 52.000 allievi, che capillarmente coprivano tutto il territorio della Provincia.
COBI l'Italia cattolica, formalmente assente dall'arringo politico, lo era di fatto ampiamente presente; e più lo sarebbe stata con la creazione della Lega dei Propagandisti Cattolici, promossa dal Rezzara in sede di Unione Economico-Sociale nel 1908: essa diede un valido contributo allo sviluppo delle istituzioni cristiane in Italia, e sarebbe stato anche più imponente, se il Papa, col breve 22 novembre 1909, non si fosse opposto a coprire con una bandiera equivoca le Unioni professionali da costituirsi secondo una confessionalità
*) GIUSEPPE BEI.OTTI, op. eh-, pp. 96 e 108. L'Eco di Bergamo dell'I giugno 1965.