Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO BERGAMO (PROVINCIA) 1904-1913; NON EXPEDIT
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1971
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I cattolici bergamaschi
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gere Roma, impeditone dallo sciopero generale del settembre 1904. Il nostro parlamentare cosi riassume il significativo discorso tenutogli dal ministro, che gli preannunciava insieme l'intenzione del Giolitti di indire nuove elezioni: Bisogna però... che ratte le forze liberali e conservatrici si uniscano nello sforzo per contrastare il passo ai Parliti estremi. Bisogna, cioè, che i cattolici, che pure sono e si sentono italiani, si decidano ad andare alle urne, si persuadano che il non expedit nulla serve al loro partito, nuoce alla religione ed è di grave danno alla Patria, lasciando libero il passo al socialismo... Bergamo è, e di ciò già parlammo molte volte, il centro della più completa organizzazione cattolica, e tu stesso, come uno degli esponenti del partito liberale, pur mante* nendo sempre la tua fisionomia, ti sei, insieme ai tuoi amici, accordato con i cattolici per le amministrazioni locali. Vedi un po' se non si può trovare modo di persuaderli, davanti al pericolo dell'ordine sociale, di concorrere alle elezioni politiche .
H Suardi accolse senz'altro l'invito, su una questione che pienamente condivideva ed ebbe presto un incontro con Paolo Bonomi, che egli invitò ad uscire dalla assoluta intransigenza con queste parole: abbandonati dai cattolici, che si astenevano per il non expedit, ci saremmo trovati soli di fronte a tutti gli elementi avanzati, riuniti sotto la bandiera della massoneria e dell'anticlericalismo che molti, anche in buona fede, credevano la sola forma di patriottismo contro l'intransigenza temporalistica. Riconosciuta la gravità di tale situazione, tu dovresti partire senza ritardo per Roma, chiedere udienza a Sua Santità e alle autorevoli, e fino ad ora vane, insistenze di mons. Bonomelli e di altri pure autorevoli personaggi, perché venga levato il non expedit, aggiungere anche quelle dei cattolici bergamaschi .
Il Bonomi corse infatti a Roma e fu col comm. Pietro Cavalli, presidente della Camera di Commercio, ricevuto da Pio X, al quale espose le argomentazioni del Suardi, completando con ragioni di carattere realistico e pratico quelle di altra indole di mons. Bonomelli , sulle quali il Sommo Pontefice aveva concluso con un nihil innovetur.
H Papa, che aveva seguito il discorso, col gomito sul tavolo e la testa appoggiata al palmo della mano, rimase alcun poco in raccolto silenzio e poi alzando gli occhi al cielo con lenta e grave parola esclamò:
Fate quello che vi detta la vostra coscienza.
Abbiamo ben compreso, Santità? Possiamo interpretare che è un sì?
Fate quello che vi detta la vostra coscienza. Ripeto.
Grazie, grazie Santità.
*) GMNPORTE SUARDI, op> cù, voi. ir, ove alle pp. 472482 e riportato l'articolo della Nuova Antologia, anche in seguito più volte citalo. Notiamo trai che sulla scia di una attenuazione del non expedit si mise tosto il nuovo vescovo di Bergamo, mons. Giacomo Maria Radini Tedeschi, del quale don Angelo Roncalli ebbe a scrivere: <E, cosa che desterà meraviglia in parecchi, si deve a Ini più che ad altri, e talora a lui esclusivamente, se nulla togliendosi al non expedit come principio generale, i Bergamaschi dal 1906 in qua, poterono con tranquilla coscienza accedere alle urne politiche >. In ÀNCEf.0 RoMCAU.it In memoria di màns. Giacomo Maria Rudini Tedeschi vescovo di Bergamo, Bergamo, SESA, 1916, p. 101. Sull'argomento vedasi anche: GIULIANO DONATI l'Errerà, Colloqui e profili, Bologna, Zanichelli, 1925, pp. 114-147 e Dmo SECCO SCARDO, I cattolici intransigenti, Brescia, Morcelliana, 1962, pp. 118-123. È da dirai, infine, che < l'anione nelle elezioni con i cattolici era nn vecchio sogno del Tlttoni: i fatti del 1904 non fecero che favorirne l'attuazione.