Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO BERGAMO (PROVINCIA) 1904-1913; NON EXPEDIT
anno
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1971
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pagina
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62
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Sciolta la Camera il 18 ottobre i comizi vennero indetti per i giorni 6 e 13 del mese successivo, con un programma elettorale governativo moderato, ma di conveniente apertura sociale.'
Occorreva, però, combattere le forze estreme e si ebbe pertanto l'attenuazione del non expedit del lontano 13 ottobre 1874, cbe era stato riassunto nella nota espressione né elettori, né eletti; e abbiamo visto ampiamente quanta parte avesse avuto Bergamo nel mutare il tradizionale atteggiamento della Santa Sede, per cui quell'anno si ebbero candidature cattoliche a Milano, a Ubo, a Seregno, a Treviglio, a Napoli, mentre altrove l'elettorato cattolico appoggiava i candidati conservatori. Questo contribuì a moderare l'astensionismo, cbe era più pronunciato al Nord e le sproporzioni tra le varie parti dltalia apparvero per la prima volta attenuate. La frequenza generale alle urne passò dal 38,3 al 62,7 e precisamente: 60,7 al Nord 63 al Centro - 67,2 al Sud -65,4 nelle Isole.
I risultati furono i seguenti: 362 ministeriali, compresivi 23 radicali, e 146 all'opposizione (14 radicali di opposizione; 24 repubblicani; 29 socialisti; 76 dell'opposizione costituzionale; 3 cattolici); il Sud, terra promessa per qualunque Ministero quale cbe sia la sua politica, aveva votato per i ministeriali; specialmente al Centro e al Nord, se si fosse votato con la proporzionale, i socialisti avrebbero guadagnato altri 79 seggi: ebbero, infatti, seggi per 115.000 voti, ma questi di fatto furono 326.000. così alla Camera scesero addirittura da 33 a 29 Deputati, pur avendo allargato il loro elettorato.*>
Per eleggere 508 Deputati poteva votare il 7,5 della popolazione, cioè 2.541.327 elettori, ma solo 1.593.886 si presentarono alle urne (62,7 ); ogni eletto ebbe in media 2.039 voti (nel 1861 erano bastati 426), ogni non eletto 860. I cattolici ebbero lo 0,5 dei voti (8.008), i socialisti il 21,3 .
Bergamo contava allora circa 470.000 abitanti, con una popolazione maschile presente oltre i 21 anni pari a circa 118.000 unità, con 20.000 analfabeti. Sette erano i Collegi (uno ogni 66.763 abitatili), con un numero medio di elettori per Collegio pari a 5.267: complessivamente, quindi, 36.868 elettori, una percentuale dei quali, però, non andò come al solito alle urne, sia per scarsa sensibilità civile, sia perché il non expedit non fu ovunque di fatto attenuato. Ma lo fu, comunque, più sensibilmente che non in altre Provincie, tanto è vero cbe Treviglio fu uno dei tre Collegi d'Italia che diedero un deputato cattolico alla Camera. Circa la percentuale degli elettori c'è da presumere che la città desse un abbondante 20 in più della provincia.2l
Come s'è visto l'aspetto più interessante di questa competizione elettorale fu la battaglia Cameroni-Engel nel collegio di Treviglio, perché forse mai nella Bergamasca si videro schierati due avversari attestati su posizioni ideologiche più diverse e contrapposte. Era la risultante della attenuazione de facto dell'astensionismo politico cattolico ottenuto dai Bergamaschi, che si erano rivolti al Pontefice con parola semplice, ma eloquente, perché scaturiva dalla realtà della vita vissuta , per prospettargli le particolari condizioni in cui si sarebbero svolte le ormai prossime competizioni elettorali italiane.
Agostino Cameroni (Treviglio: 11 luglio 1870-Caravaggio 9 settembre 1920), laureatosi in lettere nel 1892 a Milano, in giurisprudenza a Genova nel 1894. fu
3J A. SCHIAVI, Le illùvie elezioni politiche italiane, in La Riforma Sociale, Fase 12, anno 1904; fase. 2, anno 1905.
2) Nel 1900 Brescia città ebbe l'8,8 ; la provincia il 6,9 *