Rassegna storica del Risorgimento

MOVIMENTO CATTOLICO BERGAMO (PROVINCIA) 1904-1913; NON EXPEDIT
anno <1971>   pagina <64>
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64 Alberto Agazzi
troppo e troppo sinistramente conosciuto *s deputalo dormiente * alla Ca* mera, vi sì era fatto notare non per tutelare gli interessi dei suoi elettori, ma per offenderli nei loro sentimenti religiosi. Aveva anche presentato una ridi* cola interpellanza al ministro dell'Interno, era il Nicotera, contro il Partito clericale nella Bergamasca, il quale, a suo dire, infestava e dominava prepo­tente su tutto e che si asteneva dell'accedere alle urne politiche. Ma il Nico­tera lo tacciò quasi di ingratitudine, perché se i cattolici fossero scesi in campo, gli avrebbero conteso forse l'accesso al Parlamento italiano . *J
Ed infatti il Camerotti* primo dei cattolici, entrò alla Camera, dopo aver distrutto in Treviglio F Isoletta verde sono parole del Cavallotti fra gli scuri marosi della Vandea Bergamasca >, naturalmente in posizione assai dif­ficile , circondato egli da diffidenze, inviso alle correnti massoniche, che erano state debellate da lui in un feudo di loro tradizionale dominio. Ma il neo eletto resse bene anche nell'allargata palestra della sua attività ed in pochi mesi . era popolare nella Camera e nel Paese e per le sue interruzioni, pronte, vivacissime... e per la bontà del programma che perseguiva , che aveva enun­ciato durante la campagna elettorale del 1904, assicurando fra l'altro che avrebbe lottato per ogni nobile iniziativa di conciliazione tra l'Italia e la Chiesa contro il divorzio e per l'indissolubilità del matrimonio per la difesa delle benefiche istituzioni cattoliche.
Il Cameroni, per la sua esperienza parlamentare, fu anche nella XXUJ e XXXV legislatura uno dei primi a sostenere l'esigenza di un chiaro programma e a consigliare di distinguere ormai tra organismo politico e gerarchia eccle­siastica, avviando le forze cattoliche a divenire Partito Popolare Italiano. Era passata molta acqua sotto i ponti, dal tempo in cui i cattolici venivano desi­gnati come nemici della Patria .2)
Al Rezzara, occorre dirlo, ancora una volta si doveva molto e per il nuovo atteggiamento della Santa Sede e per l'esito favorevole della competizione del 1904 e per quello delle amministrative del gennaio 1906, durante le quali lo si accusò subdolamente di essere tristemente famoso per gli insulti lanciati contro la memoria di Garibaldi 3) lui che, osservava, aveva in quell'occasione affermato che le lotte elettorali le più desiderate, dai giovani particolarmente sono le più difficili e debbono perciò essere condotte con alto senso del dovere di cristiano e di cittadino . **)
x) Alla riscossa. .Numero unico dedicato agli eiettori del Collegio Politico di Tre-viglio-Verdello. H discorso programma deU'aw. Agostino Cameroni in GIUSEPPE BE-LOTTI, op. di., p. 93. Sulla personalità dello Engel, del quale si è già ampiamente detto, vedasi anche TULLIO e ILDEBRANDO SANTA-GIULIANA, op. cit., p. 574, nota 2.
2) Parole del san. Cianforte Suardi alla Commemorazione di Agostino Cameroni (13 settembre 1920), Bergamo, Botta, 1920, pp. 29-30. Il Suardi ricorda qui col Bono mi j] suo passo inteso ad impegnare i cattolici nella lotta politica del 1904, nella quale Verdello diede una decisa prevalenza alle forze cattoliche; mentre a Treviglio, di mi-.-uni. prevalsero quelle liberali. Arbitrariamente si artidò al ballottaggio resito finale della lotta e lo Engel, ancora per pochi mesi, sedette a Montecitorio. I cattolici vitto­riosi coniarono anche una curiosa medaglia, che portava sul retto : Mussoneria debel­lata per volontà di popolo e sul verso: Collegio Treviglio-VerdelIo . Vedasi TUL­LIO e ILDEBRANDO SANTAGIULIANA, op. ciu p. 532.
8) Il Tempo di Milano (29 gennaio 1906). Il Rezzara protestò e mise a disposi­zione lire mille per chi provasse la fondatezza dell'accusa.. Nessuno raccolse la sfida. Vedasi: GIUSEPPE BELOTTI, op. ch.t p. 96.
41 NICOLÒ REZZARA. Giorgio Montini, Bergamo, SESA 1907,