Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO BERGAMO (PROVINCIA) 1904-1913; NON EXPEDIT
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1971
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/ cattolici bergamaschi 71
volmente avvicinalo a quello dei cattolici e ohe la collaborazione tra le due forze appariva possibile, sia sul piano politico, che sociale. T>.
Le elezioni 1913 (XXIV Legislatura) furono memorabili. Era stata, infatti, approvata la legge 30 giugno 1912, con la quale si triplicava il corpo elettorale (da 2.974.473 a 8.644.699 - - dall'8.71 della popolazione al 24,41 ). La laboriosa formazione delle liste e le complicazioni balcaniche di quell'anno, protrassero i comizi al 26 ottobre 1913.
La campagna elettorale fu condotta sul prò e sul contro la campagna di Libia, che aveva visto un'opposizione i socialisti ed i repubblicani; anche un gruppo di radicali dissidenti finirono per schierarsi contro Gioliti!.
Contro i 1.500 del 1909 e i 1.020 del 1904 si presentarono candidati 1.119 cittadini, entro i quali furono eletti i 508 deputati della Camera, con un concorso alle urne del 60,4 degli elettori (5.100.615 votanti). Furono in media dati 6.463 voti per ogni eletto; 2.740 voti ai non eletti.
L'Italia settentrionale passò in testa per percentuale, toccando il 63 e questo per il vigore nuovo che scaturiva dalle correnti politico-sociali più. vive al Nord ed anche per il fatto che il fenomeno migratorio e quello dell'analfabetismo era ancora rilevante nel Sud, benché la nuova legge concedesse il voto anche a chi non sapesse né leggere, né scrivere.2*
I conservatori (liberali, costituzionali, democratici, cattolici) diminuirono da 398 del 1909 a 339; i socialisti salirono da 41 a 79, specie per il terreno guadagnato nei grandi centri urbani, in Emilia-Romagna ed in Liguria. I catto liei dal 4 salirono al 6 , portando i seggi da 16 a 29, se in questo numero si includono 9 conservatori cattolici.
Bergamo e Provincia contavano allora 540.000 abitanti circa, con una popolazione maschile sopra i 21 anni di 121.601, dei quali 12.000 circa analfabeti. La nuova legge favorì le zone ove questi erano più numerosi, si che la percentuale degli elettori nella provincia aumentò, fino a raggiungere, complessivamente, i 119.660. Possediamo anche altri dati interessanti, e cioè: 3.692 erano temporaneamente privati di voto; ben 16.276, cioè il 13,4 , erano espatriati. Votarono 69.806 elettori, cioè il 58 circa, contro il 60,4 della media nazionale. L'on. Bortolo Beloni alla Camera avrebbe sottolineato come il fenomeno migratorio influisse notevolmente sull'accesso alle urne nella nostra provincia 8)
Gli aspetti più notevoli di queste elezioni furono: l'introduzione del suffragio universale maschile ed il Patto Centiloni.
II suffragio universale, oltre che una conseguenza dell'affermarsi di una più consapevole sensibilità civile nel popolo (si noti che si passò sì dal 65 a 60,4 degli elettori, ma questi erano stati quasi triplicati), fu anche il naturale sbocco di una politica ricca di equità e di sensibilità. 11 Gioliiti, infatti, aveva da poco conclusa vittoriosamente la guerra di Libia, si che l'estensione del diritto di voto a tutti i cittadini parve la lieta sanzione data ad un popolo, che aveva allora fatto bene il suo dovere. Ma c'era di più: non si può mandare la gente a farsi ammazzare, osservava il ministro, e poi negarle il voto dicendole che
Ile .GIAN FORTE SUAUPI, ftp. eh voi. II, p. 410. Lutei 1'ELANOI in L'Eco di Bergamo del 4 aprile 1965.
2) Questo riforma favorì spccinlnienie il Sud, che dal 17 degli elettori passò al 27, mentre il Nord scendeva dui 56,5 til 45,8 .
3) GIOVANNI SCHEMA, he conauUazioni popolari in Italia dal 1848 ni 195?j Empoli, Capiirrini, 1958. Compendio 1848-1934, deHTsTitUTO CENTRALE DI STATISTICA, Roma, Fallii. 1946.