Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI CREMONA CARTE BARGONI; BARGONI ANGELO CART
anno <1971>   pagina <99>
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Libri e periodici
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perde irrimediabilmente. Forse qualche cosa sopravvive in quella mitezza che l'autore scorge nel modo con cui si attua qui la rivoluzione di fine secolo : in fondo, egli dice, gli agitatori, i giacobini erano venuti di fuori e in città fecero poca presa, la gaz-zarra era di pochi >, perché anche il popolo aveva goduto di quei Buoni ordinamenti che hanno fatto guardare a Lucca come ad uno Stato modello. Questo era il concetto che della repubblica sul Serehio avevano i viaggiatori stranieri, i quali, dice Fleming nella prefazione, venivano numerosi, attratti non dalle bellezze artistiche, ma spinti dal desiderio di conoscere questa < repubblica incantata , prospera, pacifica, rispet­tosa delle leggi, indipendente. È forse una visione un po' troppo idilliaca, che lo storico odierno non può non accettare con riserva, e sicuramente neanche lutti i con­temporanei, sia lucchesi sia forestieri, condividevano quella opinione. Ma i diari manoscritti, i carteggi privati, tutti i documenti certo si tratta di fonti di una determinata parte - - ai quali Sardi attinge, presentano la vita e la situazione politica lucchese, in quella luce fondamentalmente ottimistica, che l'autore gode di far rivivere nelle pagine di questo volume, il quale, se anche non sta alla pari del suo maggior lavoro sul Ducato, non gli è tuttavia inferiore per lo spirilo che lo anima: l'amore per la sua Lucca.
MARIA LUISA TBEMLIAW
JACQUES GODECHOT, Napoléon. Textes de Mettermeli, Walter Scott, Canning, Gody, Tostopchine, Hudson Lovoe Parigi, Editions Michel, 1969, in 8, pp. 443. S.p.
Napoleone è il protagonista ottocentesco dell'intéressante ed originale collana storica che il Walter ha articolato lungo i venti secoli dell'era cristiana, appaiando a ciascun individuo rappresentativo un evento altrettanto -simbolico dell'atmosfera e del significato dell'epoca (evento che, per l'Ottocento, è costituito dall'esplosione rivoluzionaria del 1848). Affidata a specialisti d'indiscusso valore (per la guerra dei Cento Anni, che è Vévénetnent trecentesco, è imminente l'uscita d'una monografia d'uno storico eminente come Jacques Le Goff, mentre il protagonista del nostro secolo, Lenin, verrà indagato da un intellettuale e uomo politico di primissimo piano quale Edgar Faure) la collana si presenta come nn suggerimento di lavoro e di diffusione della cultura ad altissimo livello divulgativo che meriterebbe di venir ripreso o riflet­tuto con attenzione in Italia, dove le mille più o meno irrequiete sperimentazioni editoriali, gli aggiornamenti più o meno demagogici, non riescono a superare il seco­lare steccato tra classe colta e gran pubblico dei lettori, tra iniziati e profani, predi-sponendo intanto un terreno d'incontro solidamente assestato, che valga da piatta­forma problematica per ulteriori eventuali approfondimenti.
Chiusa la parentesi di ordine generale, che non è naturalmente un fuor d'opera come a prima vista potrebbe sembrare, veniamo brevemente alla monografia napo­leonica che Godechot ha steso nell'ambito delle ricorrenze centenarie. Un giudizio d'assieme abbastanza riservato e severo, diciamolo subito, secondo quello che del resto sembra essere nn punto d'arrivo Ifermo e concorde della storiografìa transalpina (in Italia, viceversa, fino a! Villani, Z.ijilii. Marcelli, studiosi pur di diversa estrazione ed interessi differenti l'interpretazione continua ad essere complessivamente positiva, e ciò, s'intende, nel quadro delle particolarissime esigenze della penisola allo schiu­derai dell'Ottocento, le quali tuttavia dovrebbero avere anch'esse nn ruolo non mar­ginale, che gli amici francesi non sempre sono disposti a riconoscere equamente, per nn bilancio globale dell'eredità napoleonica su piano europeo, al di là dell'ideologia e ben oltre gli interessi nazionali francesi). La stessa accuratissima tavola cronologica che il Walter ha premesso alla trattazione dello storico di Tolosa sembra ispirata essenzialmente alla preoccupazione di offrire un inventario emozionante delle ruberie, delle sopraffazioni, delle slealtà commesse per conto e per ordine di Napoleone allo scopo dì servire alla sua smisurata ambizione di potere. Senza dubbio, Godechot è storico troppo raffinato per tenersi troppo stretto ad un'impostazione schematica e scolastica cosi evidente. Egli sa benissimo che gli eccezionali risultati militari del Bonaparte sono frutto quasi esclusivamente di letture dottrinarie e dibattiti teorici.