Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI CREMONA CARTE BARGONI; BARGONI ANGELO CART
anno <1971>   pagina <119>
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i Libri e periodici 119
Libia); il monopolio delle assicurazioni, che suscitò vivaci polemiche e una campagna di stampa piuttosto violenta all'interno e all'estero, essendovi in gioco grossi interessi economici; gli scioperi di Piombino (soltanto nominali a p. 206) che riproponevano i problemi delle lotte operaie, e il suffragio universale sono questioni che dovevano esse *e messe maggiormente in luce da chi si proponeva di tener presente... tutti i vari aspetta relativi alla guerra italo-turca, dal diplomatico, al militare, all'economico, sotto* lineando, in particolare gli orientamenti dell'opinione pubblica, delle varie classi sociali e, naturalmente, delle forze politiche, economiche e culturali del paese (p. 9).
Sempre nella premessa l'A. dice di aver cercato di utilizzare fonti di prima mano (p. 10): ma i rapporti di Insabato e la richiesta di risarcimento presentata dal Banco di Roma nel 1915 sono stati parzialmente editi da F. Margiotta-Broglio, Il tramonta dello Stato liberale e la Conciliazione : riflessioni su alcune costanti della politica ec­clesiastica italiana, in Dialoghi del XX, a. HI, ottobre 1969, pp. 106*108. H Rap­porto sui vari atti di ostruzionismo e di ostilità turche steso da Di San Giuliano è ne La Libia negli Atti del Parlamento e nei Provvedimenti del Governo, cil., H, pp. 384-388 nota. È comodo ritrovare in Appendice una serie di documenti, d'altronde già -noti, e una cronologia delle operazioni militari . Nell'Indice dei nomi purtroppo non sono corretti alcuni errori di stampa.
Gli appunti > di Brasati del 18 novembre, sono stati per la parte che più mi in­teressava, pubblicati in un mio studio che non è sfuggito al M. Egli pensa che gli appunti fossero da sottoporre probabilmente al re (p. 161). Chi li lesse sicura* mente fu Cadorna del quale lo stesso fascicolo (scat. 10, f. VI-7-39) dell'Archivio Brasati contiene la seguente lettera che, si noti, è del 22 novembre 1911: Ho letto col mas­simo interesse il tao scritto e ne condivido pienamente le idee: parole d'oro. È possi­bile che da noi non si riesca a combinare mai nulla di serio? Pel presente e futuro par-mi che se avessimo una diplomazia abile che sapesse speculare sull'interesse che ha il blocco austro germanico a tenerci nella Triplice ed a quello che ha la Triplice intesa nel distaccarci dall'alleanza non dovrebbe essere difficile di giuocare il colpo decisivo (già promesso) nell'Egeo. Mi pare che al punto in cui siamo giunti ci convenga giuo­care il tutto per tatto e imporne al mondo col fatto compiato. Altrimenti ci esauriremo e diventeremo presto la beffa del mondo intero .
MARCELLA PINCHERLE
BRUNELLO VICEZZI, Da Giolitti a Salandra; Firenze, Vallecchi, 1969, in 8", pp. XV-321.
Si presenta assai opportuna la raccolta in volume di una parte del lavori' intro­duttivi che l'À. ha messo assieme nel cono d*on decennio in preparazione della Boa grossa opera all'intervento italiano, nonché di alcune nuove indagini documentarie che gettano luce su fatti e figure di non trascurabile entità sempre nell'ambito del­l'intervento. La prosa reticente e allusiva dello scrittore, sapientemente modulata su quella del Valsccchi, non senza suggerimenti stilistici del Volpe e metodologici dello Spadolini (ecco dunque tatto un filone storiografico che s'insinua tra liberali ero-ciani e marxisti' con sue caratteristiche' distintive del tutto peculiari, tecnicismo, ideo­logismo, sociologismo e-cosi via) si fa leggere e discutere scorrevolmente, sicché l'antan*' cemento di questo pi fi agile volume al mognunt opus ricciurdiano si presenta foriero d'interessanti ed approfonditi dibattiti. L'A'. infatti, nella densa premessa, ha modo di tornare efficacemente sul tema dell'oblio u cui la vigilia pre-1914 e stata abban­donata in favore delle trattazioni belliche aVricto xensu ed ancor più post-belliche e paleofasciste, rivendicando viceversa a pienissima ragione il significato centrale e nodale del biennio che va da Oue'hy n Sarajevo per l'intendi mento non solo della crisi