Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI CREMONA CARTE BARGONI; BARGONI ANGELO CART
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Libri e periodici
Medio Oriente e, quindi, della Palestina, stretto come era dalla preoccupazione di re? stare isolato e tagliato fuori dall'eventuale futura assegnazione alla Francia e all'In ghilterra di ben definite zone di influenza sui territori già oggetto del dominio turco Ma nel far ciò si muoveva tra incertezze e difficoltà, sia per la scarsa duttilità di Son nino troppo legato alla lettera del Patto di Londra che faceva vagheggiare il mitico sogno di un'espansione in Anatolia per comprendere la nuova realtà medio-orientale, sia per la pochezza dei mezzi di ogni genere con i quali si poteva suffragare un grosso sforzo diplomatico per inserire l'Italia tra le potenze determinanti l'assetto della regione. E così, nonostante rinvio di un contingente simbolico in Palestina dopo gli accordi di San Giovanni di Moriana e lo. sforzo di inserirsi con qualche iniziativa minore di carattere politico ed economico, la fine del conflitto rivelava in realtà, la debolezza italiana in un settore estremamente importante del Mediterraneo, debolezza resa più grave da] contrasti e dalle incertezze di coloro che avrebbero dovuto determinare e condurre una politica. Le conseguenze di ciò si potevano notare nella incapacità della diplomazìa italiana di scegliere una qualunque linea di condotta e di portarla innanzi con energia. Manco così il preciso e costante appoggio alla causa sionista, patrocinata, almeno formalmente, dopo la dichiarazione Balfonr dalla Gran Bretagna e destinata al successo, ma vi fu invece un- cauto riconoscimento di tale causa temperato dalla velleitaria ambizione ad apparire la naturale protettrice di un mondo arabo che, soprattutto dopo la conquista libica, non voleva saperne di simile protezione. Vi fu anche l'ondeggia mento tra l'aspirazione al protettorato religioso, desti* nato solo ad alimentare motivi di contrasto con la Francia, e l'idea dell'internazionalizzazione dei luoghi Santi, ormai superala dal consolidamento dell'egemonia britannica sulla Palestina, che poteva sembrare anche dettata dal desiderio di non contrastare l'atteggiamento della Chiesa, riaffermato chiaramente nel 1919 da Benedetto XV con la dichiarazione di preferire il mandato britannico alla creazione dello Stato ebraico in Palestina. Dichiarazione qnesta chiaramente antisionista che andava ben Oltre quella fatta dallo stesso pontefice due anni prima al Sokolow, quando aveva detto di. accettare l'idea di uno Stato ebraico purché i Luoghi Santi fossero internazionalizzati, al fine di alleviare le sofferenze degli ebrei dell'Est europeo.
Il libro di Sergio Minerbi appare pertanto estremamente ricco di spunti interessanti non soltanto per i fatti descritti, ma anche per la comprensione della genesi di certi atteggiamenti della politica italiana destinati a protrarsi nel tempo, rendendola sovente poco lineare e non sempre apprezzabile sul piano etico.
0. giudizio espresso nella prefazione al volume da un maestro come Pierre Re-nouvin, ci trova pienamente concordi: La curiosile d'esprit, la finesse do sena cri* tique. l'aisance dans l'interprétation des documenta me paraissent ótre les traits majeurs de ce lìvre suggestif. M, Minerbi appone dans ses interprétations et ses jugements l'expérience du diplomate, en ménte temps quii condnit ses recherches avec la sarete et l'indépendance d'esprit de Fhistorien. Que cette convergence soit heureuse et qu'elle ouvre des horizons intéressants, le lecteur, j'en suis sur, en sera convaincu .
CABLO GHISALBERTI