Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIA FELICE
anno <1919>   pagina <665>
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. Vn prete brigante-patriota nel Miffl 665
il massacro di tutti gli impiegati, rispóse che se doveva prender partito contro il Governo, Itossebbe preso nella riunione dell'Italia che si diceva già organizzata. fi detto antico ufficiale del Papa mi disse ohe vi sono tre congiure in tutta l'Italia, di cui una era la mia, ohe consisteva nella riunione dell'Italia: il principe Boria aveva conoscenza ed era entusiasta di questa congiura, come so da certo Pietro Dolora, con cui parlai allorché uscii dalla prigione per saper se si eran fatte ricerche nella mia casa. Vi eran altri principi ro­mani che avean conoscenza di questa riunione, ma con essi non ho giammai avuto alcun rapporto. Sono stato istruito di tutto ciò da più persone, perchè ne ho parlato pressoché a tutM gli abitanti della città di Roma. Cerco Testa Bmgiata mi disse che il principe Braschi avea conoscenza di questo progettò. Questo individuo che avea aderenze nel burò della Mairie veniva frequentemente a Piazza Dolomia, ove io lo conobbi e ove era a parte de' nostri congressi nei quali si parlava delle notizie politiche.
La seconda congiura era quella detta dei Terroristi : scopo di essa era quello di ristabilire il Papa nella sua sede, di garantir la religione e di uccider tutti gli impiegati,: J! ignora il nome del capo e di quello che ha organizzato questa congiura, ma io ne ho inteso parlare nella città di Roma e posso assicurarvi che si sa tutto ciò pubblicamente, ma le sue trame eran nascoste e sì pru­dentemente regolate che la Direzione di Polizia, malgrado la sua diligenza, non sarebbe giammai pervenuta alla scoperta di nuovi progetti. H detto Capitano di Piperno, che aveva tentato il capi­tano Bonfìli, mi disse òhe era la plebaglia che componeva questa
congiura.
Il terzo progetto era quello dei Carbonari. Questa congiura aveva per iscopo l'annientamento del governo di Napoleone e della Religione. H detto capitano di Piperno m'informò di quest'ultimo progetto e ne indicò la circostanza si prossima che gli pareva ve­der tutti i giorni il principio dì questa disgraziata catastrofe - Al principio del mese del passato luglio egli venne da me con un'aria-pìn timida che per l'innanzi e allora mi pregò di metter presto ad esecuzione i nostri progetti che conservavano tutta la gente in vita, perchè egli avea saputo che tutto sarebbe messo sossopra al ritorno nella città di Roma di un individuo napoletano, che s'era recato a Napoli precisamente nell'intenzione di organizzarvi il maneggio dei congiurati, Questo Napoletano è un pittore, che andava a pas­sar la sua sera in un palazzo prossimo a quello d'Altieri... H, ri-