Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOTECHE ; ROMA
anno <1919>   pagina <679>
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Dall'Archivio di Firenze: Carteggio col rappresentante toscano alla corte di Sardegna, e con l'incaricato al Quartiere generale del re Carlo Alberto, sulla campagna del 1848. - Relazioni del com­mendatore Martini dal Quartior generale di Carlo Alberto, aprile-maggio, sulla scarsa capacità del generale D'Arco Ferrari nel co­rnando dei volontari toscani; sulla penosissima impressione che l'al­locuzione del Papa del 29 aprile fece sull'animo di Carlo Alberto; e sull'incoraggiamento alla unione della Lombardia col Piemonte, unione avversata dal generale pontificio Ferrari;
Dalla Biblioteca Centrale del Risorgimento di Roma: Copie degli atti relativi alla missione del cardinale Monchini, legato straordinario' del Papa presso la Corte imperiale, quale conciliatore per promuo­vere la rinuncia dell'Austria alla Lombardia, maggio-luglio 1848.-Let­tere di Andrea Corsini al granduca di Toscana, gennaio 1851, sul progetto di una lega degli Stati italiani conservatori. - Lettera di Gerolamo Ramorino a Carlo Alberto, 25 agosto 1848.
Ed ora alcune osservazioni e giudizi dell'A:
A differenza della rivoluzione francese del 1848, quella italiana restò quasi del tutto scompagnata da effetti nel campo sociale (p. 190). La capitale della Lombardia raccolse gloria imperitura per la storia della sua sollevazione eroica nelle Cinque Giornate (p. 196). La maggior parte delle crudeltà commesse allora è da attri­buirsi agli arrabbiati soldati boemi (p. 198). Il decreto 11 nov. 1848, con cui il Radeztky imponeva un contributo straordinario, esor­bitava da quello che era permesso (p;>)* -Lo statuto: fonda­mentale accordato dal Papa nel marzo 1848, per la contraddizione intrinseca che vi era fra costituzione sacerdotale e laica, è detto un ungeheuerliches Maclrwerk (lavoraccio mostruoso) (p. 191). L'andamento esteriore della rivoluzione italiana nella primavera del 1848 pareva dovesse avere maggiori speranze in un suocesso durevole che non quella tedesca, perchè in Italia la lotta contro la dominazione straniera formava un elemento unificatore, ciò che man­cava alla Germania (p. 207.). La guerra del 1848 per l'indipen- deiìza man mano perdeva sempre più di forza nazionale comune : Defezioni, dissidi di parte, inettitudine, illusioni, difetti ed inconve­nienti di ogni genere erano stati di vantaggio all'avversario, supe­riore di uniformità, volontà, disciplina, esperienza. Offriva uno spettacolo rattristante il modo come, dopo la sconfitta, i vinti di-laniavansi i'un l'altro con accuse e rimproveri amari (p. 289).