Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOTECHE ; ROMA
anno <1919>   pagina <680>
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M. Loevinson
Una caratteristica riassuntiva dell'opera intiera dei grandi per­sonaggi del Risorgimento non .riscontrasi in questo lavoro che è essenzialmente narrativo. Tuttavia molti elementi in proposito vi si trovano sparsi qua e là, specialmente su Guerrazzi Pellegrino Rossi e Gioberti. Tra i fattori del grande movimento che all'A. stanno più a cuore, sono Vittorio Emanuele II (p. 600), Cavour (p. 604 ss.), Garibaldi e Manin, mentre la figura di Mazzini gli è meno cara. Egli chiama piani dei .congiurati del 1850 nel Lom­bardo-Veneto in parte del tutto fantastici (p. 598).
Nella prefazione di questo 7 volume, datata da Zurigo, 27 ottobre 1916, scritta dunque nell'apogeo del conflitto mondiale, l'A. deplora lo sfacelo dell'unità d'idee e d'interessi dei popoli d'Europa, e perciò: 'dichiara più ohe mai sacrosanto dovere dello storico, di evitare scrupolosamente butto quello che possa impedire oppure l'allentare il riavvicinamento intellettuale e materiale fra i popoli d'Europa; poiché lo storico, secondo il detto di Ranke, dev' anzi adoperarsi per cancellare quasi il suo essere, per non lasciar parlare che gli avvenimenti . E' riuscito lo Stern in questo suo nobile proposito? Dai saggi offerti si deve rispondere affermativa­mente: Per lo meno i capitoli 4 e 9, tradotti in buon italiano, potrebbero far credere al lettore che essi siano opera di un italia­no. Da ogni riga scorgesi la simpatia per gl'Italiani nella loro lotta per l'indipendenza e l'unità. Ed è confortante la constatazione, co­me uno storico nato in Germania, che ha sempre insegnato da cattedre tedesche, venga, in base a studi originali sulla materia, alle stesse conclusioni, nella valutazione del Risorgimento italiano che gli storici italiani.
Quanto agli altri capitoli dell' opera, comprendenti gli altri Stati d'Europa, rinunciamo come incompetenti, ad un giu­dizio proprio, e lasciamo la parola al famoso storico svizzero Guglielmo Oechsli [Nette ZilrGlier Zeitung, 23 nov. 1916, n. 1878): Uno svizzero neutrale non poteva essere più imparziale dello Stern, il quale, pur assegnando al popolo; tedesco il posto che merita, si guarda, bene dalTesageraf,. a scapito di altre nazioni, l'importanza della sua cultura. E l'Oechsli non si perita di felicitarsi cogli Sviz­zeri, perchè possono andar orgogliosi della creazione, proprio nella terra loro, di un'opera cosi meravigliosa come questa Storia d'Eu­ropa, e dell'insegnamento nonché della produzione letteraria al Politecnico di Zurigo, del suo autore ch'egli qualifica imo dei pri­mi storici dell'epoca presente.