Rassegna storica del Risorgimento
JACOBINI DOMENICO MARIA
anno
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1971
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pagina
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560
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560 Mario Casella
dove ini pulii da marcisce . l) Vennero presi accordi con il Consiglio Superiore di Bologna e il 28 aprile 1869, in una sala di Palazzo Lancellolti, venne decisa la fondazione del Circolo di S. Pietro . 2> Ne fn Presidente Paolo Mencacci con Tommaso Marola vice Presidente, Giacomo Bersani Segretario e Giulio Lepri Tesoriere. Assistente Ecclesiastico fa nominato don Domenico Jacobini. Uno dei primi soci del Circolo, l'avv. Carlo Santucci, ci ricorda il pensiero e lo spirito che animavano in quel tempo e fin da quei primi passi il prof. Jacobini: Nella intimità coi pochi giovani studenti unitisi a lui, Egli parlava fin d'allora con chiarezza meravigliosa delle lotte future, dei bisogni nuovi della società e della Chiesa, e cercava nella unione delle forze anche minime, nell'attività di tutti i buoni, non disgregati ma collegati fra loro in un patto pacifico e santo, il rimedio al male o meglio l'arma più acconcia a così formidabile e nuova e generale guerra. Egli diceva aperto, non bastare più 3 solo clero, non bastare più i vecchi ordini, ma esser mestieri di tutto il popolo in armi per combattere e vincere, e soggiungeva: da questa lotta usciranno tempi nuovi, nuove forme di martirio, ma ancora nuove e non più viste glorie per la Chiesa, nuove forme di vivere e di operare in società, ma insieme nuove e non attese conquiste morali per l'umano incivilimento, per la patria nostra, pel mondo intero, Egli da una parte revocava le pure e sante e sanguinose origini del Cristianesimo, alle catacombe ci con duceva, i trofei dei martiri ci additava; dall'altra le gentili e forti memorie dei nostri comuni italiani ci metteva innanzi, ci mostrava la felice alleanza del popolo e della Chiesa in quei tempi di fede e di meraviglioso slancio nelle vie del civile progresso, e le pure glorie del Papato in quel periodo fra tutti il più bello, il più poetico, il più luminoso per l'Italia nostra. E vagheggiati questi santi e nobili ideali del passato, tornava col pensiero e con lo sguardo perspicace al presente e all'avvenire; e già preconizzava nell'azione concorde del popolo con Dio e per Iddio, sotto la guida del Papa e per il Papa, le vie nuove dell'umanità, le nuove forme di combattimento per la Chiesa nelle singolarissime e nuove maniere di attacco, nelle nuove e grandi agglomerazioni di popoli, nel nuovo e rapido allargarsi delle relazioni mondiali, nel profondo commovimento di ratti gli antichi ordinamenti sociali. Egli ci parlava allora con singolare interesse delle associazioni svizzere da poco costituitesi, ma già vigorose, che s'intitolavano Pius Veretnt tòrse solo tipo nolo a lui ih quél tempo di associazioni laicali militanti, destinate a fiancheggiare il clero nella difesa della fede e dei diritti sacri dei popoli cattolici; e ci mostrava la missione singolare di quei nuovi organismi, e quanto bene ne sarebbe ridondato alla patria svizzera, quanta gloria alla Chiesa. Con quell'esempio animava anche noi a temprarci all'azione e ad unirci strettamente per moltiplicare con l'unione le forze individuali nei futuri combattimenti .a)
1) Cfr. Cardinale Domenico Jacobini, in // Circolo S. Pietro nel Cinquantenario, eit, p. 28.
2) Sedie origini del Circolo S. Pietro cfr. G. L. MASETTI ZANNIMI, Il Circolo S. Pietro, rit p. 11 sg e MARIO CASELLA, Le origini del Circolo S. Pietro di Roma, in Studi Romani, a. XIX (1971), fase* DX Dello stesso M. CASELLA cfr. anche: Piotò e carità nel Circolo S. Pietro di Ramo dal 1869 al 1874, comunicazione al IV Convegno di Storia dola Chiesa, tenutoti a La Mendola (Trento) dal 31 agosto ni 5 settembre 1971 sul tema Le Chiesa e la religiosità in Italia dopo l'Uni uì (1861-1878), i cui * Atti usciranno presumibilmente nel corso del 1972.
8) CARLO SANTUCCI, Commemoratone, cit, p. 65.