Rassegna storica del Risorgimento
JACOBINI DOMENICO MARIA
anno
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1971
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Mario Casella
con Tallito del marchese Cirolaino Cavalletti, di Basile Botianni, di Cesare Aureli, gettò le basi della Primaria Associazione Cattolica Artistica ed Operaia di Carità Reciproca . Questa Associazione si ispirava a quelle università di arti e mestieri elle, sorte nel lontano medioevo con il duplice scopo di formare alla pietà cristiana gli artisti e gli operai e di tutelare i loro interessi d'arte, erano poi decadute soprattutto per logoramento interno. Invano Pio IX ne aveva autorizzato la ricostituzione con il Motti-Proprio del 14 maggio 1852.ì Infatti, per < la tristizia dei tempi e le rivoluzioni continue, che hanno agitato e agitano senza posa l'Italia e Roma , -' il provvedimento del Pontefice non aveva potuto avere effetto immediato. Ma, caduto il potere temporale e avendo i cattolici romani superato il disorientamento eausato dai noti avvenimenti, don Jacob ini ritenne giunto il momento di opporre un argine al torrente di mali che minacciano in specie le numerose classi degli artisti ed operai, stringendo tutti quelli, ai quali è a cuore la fede e l'onestà, in un gran corpo di arti e mestieri . 3 Correvano tempi difficili per i cattolici militanti. Quando in unione a distinti personaggi ricorderà più tardi mons. Jacobini in una lettera inviata da Lisbona al conte Vespignani mi adoperai venticinque anni addietro per la fondazione della Società (...) erano ben tristi i giorni che (...) correvano, e chiaro appariva qual sarebbe stata la sorte riservata alla numerosa classe artistica ed operaia di Roma. Le apparenti promesse di effimeri vantaggi erano velo troppo sottile, e come vi si tra* vedeva lo scompaginamento di tutte le classi che erano vissute fino allora tranquille all'ombra benefica del Pontificato, così vi si scorgeva l'avanzarsi della terribile questione sociale, che avrebbe lusingata e sollevata l'audacia delle
rappresentò il sodalizio romano al Congresso di Reims. (Cfr. ALCIDE DE GASPEUI, I tempi e gli uomini che prepararono la Rerum Novarum, Milano, 1945, p. 125). Sui circoli operai francesi: H. ROU.ET, L'action sociale..., cit., pp. 13-55; J. B. DOHOSELLE, Les débuts tlu caiholicisme social en France (1822-1870), Paris, 1951, p. 586 sg.; ROBERT TALAIY, AUX sources tlu caiholicisme social. L'école de La Tour tlu Pin, Tournai, 1963, p. 13 sg. Quanto allo scopo e all'essenza di questi circoli dice il TALMV (Aux sources..., cit., p. 16) che alcuni mesi dopo la loro costituzione, i fondatori scrissero al papa: L'oeuvre dea cercles catholìques d'ouvriers a pour bui le dévouement de la classe dirigeanlc à la classe ouvrière, pour principes les définitions de I'Église sur ses rapporta avec la société civil, et pour forme, le cercle catholique d'ouvriers.
) Il tentativo di Pio IX ha scritto ELIO LOHOLINI nella pratica attuazione, ebbe risultati sostanzialmente negativi. Il numero delle Corporazioni che approfitta rono del Moto Proprio del 14 maggio 1852 per ricostituirsi fu minimo (ELIO LODO-LINI, Il tentativo di Pio IX per la ricostituzione delle corporazioni, in Rassegna storica del Risorgimento, a. XXXIX (1952), IV, ottobre-dicembre, p. 678).
2) Cfr. Statuto dell'Artistico-Operaia, Roma, 1871, Prefazione.
8) Cfr. Statuto, cit., Prefazione. Va qui precisato che subito dopo la < Breccia e prima ancora che don Jacobini attuasse il suo disegno nella città furono costituiti ex novo o presero rinnovato impulso numerose associazioni di mestieri su alcune delle quali sono stati pubblicati recentemente importanti studi. Mi riferisco a quello di GABRIELE DE GIOVANNI (sulle Associazioni ài medici in Roma nei primi anni dopo il 1870) e di RICCARDO BAHTOLOCCI (SU L'evoluzione delle associazioni dei barbieri di Roma prima e dopo il '70), entrambi apparò in La vita religiosa a Roma intorno al 1870. Ricerche di Storia e Sociologia (a cura di I*. DIIOULEHS SX, G. MARTINA S.I., P. TUFAIU S.I.), Roma, Università Gregoriana Editrice, 1971, pp. 178*216 e 217-234. Sulle Associazioni di arti e mestieri prima del 1870: A. MARTINI, Arti, mestieri e fede nella Roma dei pupi, Bologna, Cappelli, 1965.