Rassegna storica del Risorgimento

JACOBINI DOMENICO MARIA
anno <1971>   pagina <563>
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// card. Domenico M. Jacubini 563
plebi incoscienti dei mali che le aspettavano. Carità del natio loco ci mosse tulli a procurare qualche sollievo ai poveri ed umili figli del popolo. Il de­siderio dei nostri sarebbe stato di fare molto di più di ciò che veramente effet­tuammo: ma a nostra discolpa sta rombile confusione che s'impadronì tra poco di Roma, e la difficoltà di occorrere ai gravissimi danni da essa sofferti . Con questo spirilo e in questo clima sorse 1* Ariisiico-Operaia a> alla quale venne affidato il compito di mantenere e promuovere la fede cattolica romana e la buona morale fra gli artisti ed operai; giovare i soci e i loro figli nella istruzione; prestare aiuto ai soci nelle malattie.2) Scorrendo lo Statuto, si es­serva facilmente come la carità reciproca e la mutua comprensione e solida* rietà:{) fossero gli obiettivi a coi i soci erano invitati ad informare la loro vita associativa. Altro scopo importante dell'Artistico-Operaia era l'unità di in­teressi tra lavoratori e datori di lavoro. L'Associazione non si occupava diret­tamente delle questioni economiche, quali il tasso dei salari e le condizioni di vendita dei lavori, ma cercava di farlo per via indiretta, facilitando amichevoli rapporti fra il padrone e l'operaio e predisponendo così ambedue ad una piò caritatevole interpretazione delle ragioni e ad un più giusto apprezzamento dei rispettivi bisogni.
Circa la struttura interna, l'Associazione era governata da un Consiglio ese­cutivo direttamente eletto dai soci; era organizzata in divisioni e in se* zioni a seconda della professione od occupazione dei soci, i quali partecipa­vano alla gestione della Società attraverso i propri rappresentanti, eletti con il sistema proporzionale. *1 Il Consiglio si riuniva una volta al mese, e due volte
1) La lettera, datata 18 luglio 1896, in Bollettino della Primaria Associazione Artì­stica ed Operaia di Carità reciproca in Roma (da ora in poi: Bollettino delV Artistico-Operaio), a. XX (1896), 12 agosto, u. 7-8.
2) Cosi lo STATUTO all'art. 1.
S) L'organizzazione e lo spirito di reciproca carità che caratterizzavano l'Artistico* Operaia dovè certamente impressionare la scrittrice inglese Virginia Crawford, la quale, dorarne un. soggiorno a Roma verso il 1896, ebbe modo di conoscere da vicino la Società. Tornata, infatti, in Inghilterra, la Crawford ebbe parole di vivo apprezza­mento per la moderna società di arti e mestieri italiana sul giornale di Londra The Caiholic Times del 24 aprile 1896, dove, paragonando l'Associazione romana alla Unione di Arti e Mestieri sorta, con scopi pressappoco analoghi, rimproverava a quest'ultima, di avere una costituzione ispirata al concetto di un necessario antago­nismo tra il capitale il lavoro e di avere per fine il dare maggior risalto alla linea che le separa (le classi) l'unii dall'altra . (Gir. Una moderna Società di arti e mestieri* in Bollettino della ArtistU-o-Operaia, a. XX (1896), 18 giugno).
4) Ecco la classificazione completa delle professioni, arti e mestieri così come si trova nello Statuto 1882, p. 59 sg.
DIVISIONE I: Personale Sanitario.
DIVISIONE IT: Cultori delle belle arti e delle affini alle medesime.
Sessione /: pittori; Sezione li: Esercenti arti affini alla Pittura ; Sezione IH: Scul­tori; Sezione IV: Esercenti arti affini alla Scultura-; Sezione Vi Architetti, Inge­gneri e Dipendenti; Sezione Vii Maestri ed esercenti di Musica; Sezione VII: Esercenti Orificeria ed arti affini.
DIVISTONE ITI: Possidenti, Amministratori e loro dipendenti.
Sezione I: Possidenti, Banchieri ed affini; Sezione II: Ragionieri e dipendenti.
DIVISIONE IV: Tipografi, Librai ed affini.
DIVISIONE V: Produttori e Venditori di oggetti di abbigliamento, loro affini e dipendenti.