Rassegna storica del Risorgimento
JACOBINI DOMENICO MARIA
anno
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1971
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pagina
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564
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56* , Mano Casella
ranno tutti i soci erano convocati in assemblea generale, mentre gli affari par* licolari di ciascuna (lezione > erano curati da appositi sottocomitati composti di membri appartenenti alle slesse sezioni . Nessuno poteva essere ammesso a far parte dell'Associazione se non era cattolico credente e praticante; cosi anche erano escluse eie persone di condotta immorale, che abbiano subito condanne criminali, che leggano libri e giornali proibiti, che abitualmente lavorino nei dì festivi, o che mostrino princìpi contrari alla S. Sede *j Ciascun socio versava una quota di iscrizione ed una quota mensile che variava con l'età dei contribuenti. La somma così ottenuta serviva a far fronte alle spese dell'amministrazione e a mantenere il fondo per gli infermi, sul quale veniva accordato un sussidio giornaliero ai soci che si ammalavano per un periodo di tempo non superiore ai trenta giorni. Ciascun socio, inoltre, aveva il diritto, durante la malattìa, di essere curato gratuitamente da uno dei medici membri dell'Associazione, nonché alla visita, entro 24 ore dalla denuncia della malattia, di un socio a tale scopo delegato. Questi soci incaricati di far visita agli ammalali erano chiamati infermieri e si trovavano in ogni quartiere della città: essi erano nominati dal Consiglio esecutivo con il compito di sorvegliare il decorso della malattia dell'inferno e di fare al malato cristiane esortazioni per eccitarlo ed animarlo alla pazienza e rassegnazione al divin volere.2) Lo Statuto, infine, prevedeva l'esclusione da tutte le citate provvidenze di quei soci ammalatisi per ferite riportate in rissa provocata, per mal costume, per l'abuso del vino, di bevande spiritose, di altri simili vizi .
Ottenuta la benedizione di Pio IX, don .Tacchini, ai soci della nuova Associazione riuniti per la prima volta in adunanza generale nella chiesa di Santa Martina, tracciò un quadro dello stato miserando in cui versavano talune classi sociali, quelle specialmente, tanto numerose, degli artisti ed operai, esposti a divenire vittime di astuti mestatori; descrisse i danni prodotti dall'empietà nelle classi popolari, delineo il programma dell'Associazione ed illustrò il signi' ficaio del suo motto distintivo : Concordes in Christo, niutuam caritatem exhi-beni :>. Soldati di un re pacifico egli disse abbiamo scelto, come eredità nostra, la concordia, la pace, la carità. Figli della luce, abbiamo deliberato che le nostre opere abbiano a risplendere, per quella, in mezzo alle presenti
Sezione I: Fabbricanti, Venditori e Lavoranti di Tessuti; Sezione II: Calzolai ed affini; Sezione III: Cappellai; Sezione IV: Chincaglieri, Mercantilo ed affini; Sezione V: Barbieri ed affini; Sezione VI: Commessi di negozio.
DIVISIONE VI: Produttori e Venditori di sostanze alimentari, loro dipendenze ed affini. Sezione I: Agricoltori, Orticoltori, Floricoltori; Sezione 11: Negozianti e lavoranti di farine; Sezione III: Venditori di pesce e carne fresca o salata; Sezione IV: Fabbricanti e Venditori di bevande; Sezione V: Negozianti di droghe, combustibili ed affini; Sezione VI: Albergatori, Trattori e Caffettieri.
DIVISIONE VII: Esercenti le Arti Tecniche.
Sezione I: Esercenti ed addetti all'Arte Muraria; Sezione II: Negozianti e Lavoratori di Ferro; Sezione IV: Negozianti e Lavoratori di Marmi; Sezione Vi Stagnari, Metallari, Crisudlari; Sezione VI: Verniciavi, Imbiancatori; Sezione VII: Facocchi e Settari.
DIVISIONE Vili: Sezione l: Domestici; Sezione II: Impiegati subalterni ai servizi pubblici.
1) STATUTO, art. 6.
2) STATUTO, art. 82. 8) STATUTO, art. 49;