Rassegna storica del Risorgimento

JACOBINI DOMENICO MARIA
anno <1971>   pagina <578>
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Mudo Casella
L' Unione Romana fu al contro eli questo movimento eonciliatoriata e don Jacohini fu im i suoi più autorevoli sostenitori e moderatori Fino da principio ricorda il Santucci - - al tempo Btesso che ne studiava con benevo­lenza paterna le tendenze e gli impulsi, ne temperava la foga, ne parificava
occupò spesso, dopo il 1880, della Questiono Romana. Particolarmente vivace fu la riunione del Consiglio del Circolo tenutasi in dato 27 novembre 1884. Ce ne park un interessante rapporto del Questore di Roma al Prefetto. La sera del 27 si legge nel documento - - ebbe luogo la riunione del Consiglio del Circolo di S. Pietro, alla quale intervennero Giuseppe Amori, comm. Tulli, comm. Persicbetti, Stanislao Ricci, avv. Re, Stefano A mone Ili, prof. Sambiasi ed altri ancora. Si discusse se il Circolo dovesse o pur no occuperai, partecipandovi, delle elezioni amministrative e politiche, e la discussione fu vivissima, poiché rAnlonelli sostenne che il partito cattolico non verrà mai ad un accordo con l'Italia, e che è perciò inutile occuparsi delle elezioni politiche, mentre è assai vantaggioso occuparsi di quelle amministrative. Il prof. Sambiasi dichiarò invece che i cattolici devono prender parte alle elezioni politiche, ritenendolo Punico mezzo per diventare padroni della situazione. Dopo altri oratori prese per ultimo b) parola il comm. Tulli proponendo di nominare una Com­missione con l'incarico di assumere informazioni esatte sul colore politico di ciascun elettore. In ciò la Commissione si farebbe coadiuvare dai parroci della città. Cono-sciuto l'esito il Consiglio del Circolo deciderebbe se i cattolici di Roma debbono o pur no concorrere alle elezioni politiche. Siffatta proposta venne accettata, e la Com­missione risultò composta come segue: comm. Persicbetti, nw. Re, Giuseppe Amori, Angeletti Giovanni, Betti Pietro, duca Salviati, mons. Fratini, avv. Bertinelli, Ricci Gustavo. La medesima si riunirà il primo prossimo dicembre (Il rapporto datato 29 novembre 1884 in ASR, Prefettura, Gabinetto, b. 276, fase. Partito clericale). Altra significativa notizia è quella che si riferisce al desiderio espresso da Leone XIII nel 1888 Panno successivo al fallimento delle trattative tra la S. Sede e il Go­verno italiano di istituire un giornale conciliativo da pubblicarsi dai giovani del Circolo di S. Pietro. Anche di questo ci parla il questore di Roma in un rapporto indirizzato al prefetto il 12 dicembre 1888. Il Partito Clericale intransi­gente, personificato nei Gesuiti in Vaticano si legge nel documento ha combat­tuto a tutta oltranza il concetto che aveva il Pontefice, di istituire un giornale con­ciliativo de pubblicarsi dai giovani del Circolo di S. Pietro. Non essendo però il gesuitismo riuscito a dissuadere il Papa dal progetto di un giornale di sua fonda­zione, ha tuttavia ottenuto di indurlo a desistere dal pensiero di affidarne la dire­zione all'avv. Rossi De Gasperis, e lo ha convinto ad iniziare le trattative col Co­starne!, figlio del proprietario del teatro omonimo, e giovane di principi loioleschi. Costui dovrebbe essere il direttore del nuovo periodico, ma gli altri soci del Circolo suddetto, propensi alla conciliazione, si sono rifintati ad essergli collaboratori. Quindi è derivata una scissura fra i conciliatori e gl'intransigenti. Una conseguenza di tale dissidio furono le dimissioni dell'Unione Romana. Laddove abbia a concretarsi Pidca di una nuova gazzetta clericale (...), riferirò per tempo (Il rapporto in ASR, Pre-fetiura. Gabinetto, b. 462, fase. Notizie del Vaticano ). Di tutte queste notizie di fonte liberale (per le quali e per alcune riflessioni critiche sulla natura e sulla collo* cazione dell'associazione romana nel contesto del movimento cattolico italiano e ro­mano dopo Porta Pia, rimando alla recensione che ho fatto del libro di G. L. MASETTI ZANNINI (Il Circolo S. Pietro, cit.) sulla Rassegna storica del Risorgimento, a. LVIII (1971), fase. II, pp. 325-327] non mi è possibile dare una conferma, dal momento che non mi è stato concesso il permesso di consultare i verbali e i carteggi del Circolo S. Pietro . Ma, qualunque sin il loro grado di veridicità, i due documenti riportati testimoniano - - oltre che delle tendenze transigenti di una delle più signficative asso-ci azioni cattoliche romane -- del dibattito aperto tra il laicato romano dall'esperienza del movimento conservatore.