Rassegna storica del Risorgimento
JACOBINI DOMENICO MARIA
anno
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1971
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pagina
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586
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586
Mario Casella
slessi prìncipi] producono i medesimi effetti. Le basi della società sono scalzate ed il mondo rimane esposto all'arbitrio delle plebi ciecbe ed audaci e vive nel pericolo d'un assassinio generale; e progressivo . ' ' Quanto alla Chiesa, le conseguenze della lotta con lo Stato aveva avuto benefici effetti: Intanto nella povertà e nella uni illazione la Chiesa si purifica. La perdita delle sue ricchezze non ha servito che a risollevare lo spirito dei pastori, e se si confrontasse lo stato in cui fu altra volta in alcuni tempi della sua gloria, si vedrebbe quanto oggi si sia guadagnato nello aumento di quello spirito di santità e di indipendenza dalle cose e dai poteri del mondo, che costituisce la sua forza . -)
L'importanza di questi due opuscoli è notevole, soprattutto quando si pensi alla fiducia che don Jacob ini godeva presso Leone XIII. Certo, non è facile dire fino a che punto il pensiero del prelato romano riflettesse quello della S. Sede, ma, anche senza attribuire al prelato romano il ruolo di porta voce delle idee del Papa, non è da escludere che il Pontefice si servisse di don Jacohinì per controbattere certe idee (si pensi alle pagine in cui il prelato confutava il padre dirci e il Minghctti) e per sondare, attraverso le possibili reazioni la pubblica opinione, nel momento in cui, in coincidenza con le vivaci discussioni che si svolgevano nel Paese sulla riforma elettorale, prendeva nuovo vigore la tendenza partecipazionista e conciliatorista.
Ma, oltre che sul piano teorico, don Jacobini combatté anche sul piano pratico la sua battaglia per la conciliazione. Sul finire del 1880 fu tra i prò* motori del Circolo romano di studi sociali,8) che presto si guadagnò l'epiteto di parlamentino per il fatto che molti vedevano in esso una specie di anticamera per i cattolici aspiranti alla vita politica; e, poco dopo, nel luglio 1881, partecipò alla fondazione della Rassegna Italiana.*) H Circolo che i liberali della città ironicamente chiamavano buco nero 5) e la rivista costituirono una specie di vivaio donde ai attendeva uscissero nomini rotti alle discipline sociali e alle pratiche amministrative, uomini da poter utilizzare, quando che fosse, nelle amministrazioni pubbliche e private, nei municipi, nei circoli scientifici, nella stampa e in tutti quei vari istituti che verrebbero di mano in mano promossi a favorire l'opera di ricostruzione so-
*) D. JACOBINI, La lotta..., rit., p. 27.
3) D. JACOBINI, La lotta..., rit., p. 29.
*) Non ri conosce con esattezza la data di nascita di questo circolo, ma si hanno buoni motivi [basti pensare alla relazione con cui Paolo Borghese, il 6 febbraio 1884, riferì sulle attività svolte dal Circolo nei suoi primi quattro anni di vita: cfr. La Rassegna Italiana, a. TV (1884), marzo, p. 4201 per collocarla nella seconda metà del 1880.
i) Sul significato di questa Rassegna: OLGA MAJOI.O MOLINA ni. La stampa peri a-dice. eh., II, p. 754*755; e FRANCESCO MALOERI, La stampa cattolica..., rit., pp. 151-158. Utili notizie anche in CIORCIO CANDELORO (Il movimento cattolico in Italia, Bontà, 1955, p. 188 sg.) e in CAMILLO BREZZI (Giuseppe Toni ola e i concili nt ori sti, in Rivista di Storia della Chiesa Ut Italia, a. XXV (1971), T, p. 188 sg.). Manca tuttora un lavoro d'insieme in questa importante rivista. Co da augurarsi che venga presto seguito l'esempio di ORNELLA CONCESSORE, autrice, com'è noto, di un ottimo studio (Conservatorismo politico e riformismo religioso. La < Rassegna Nazionale * dal 1898 al 1908, Bologna, 1971) riguardante l'ultra importante rivista del movimento conservatore ita* Beno, la Rassegna Nazionale.
*) AtrcTTRTO CROSSI CONDÌ, Orazio Marucchi, Milano, Pro Familìn, .ri., p. 63.