Rassegna storica del Risorgimento

JACOBINI DOMENICO MARIA
anno <1971>   pagina <590>
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Mano Casella
esaurirono, infatti, nella prima metà del 1887, senza aver conseguito, per l'im­possibilità di un dialogo col mondo liberale, l'obiettivo che s'erano proposti la preparazione dei cattolici alla vita pubblica e col solo risultato di aver conservato per quanto modestamente e riservatamente, il fuoco sacro di quella aspirazione alla vita politica dei cattolici italiani che nel febbraio 1879 si era per un momento affermata, ma era subito rientrata docilmente nel rispetto di quelle direttive pontificie che interdicevano (...) ai cattolici italiani ogni partecipazione alla vita politica del proprio paese.1)
In realtà, già prima del 1887, negli ambienti del Circolo > ci si era accorti della pratica impossibilità di continuare a coltivare la speranza di un costruttivo dialogo con il mondo liberale. Mons. Jacobini, in particolare, ri­fletté molto sulla mancata premiazione dell' Artisiico-Operaia all'Esposizione di Torino del 1884, e, esaminatone il motivo (il carattere confessionale del­l'Associazione romana), si convinse non esservi per allora più terreno in Italia sul quale i cattolici e gli avversari della Chiesa potessero lavorare in sieme; il lavoro sociale essere quindi divenuto alla sua volta terreno di com­battimento .2) Furono queste le ragioni che spinsero il prelato romano a fon­dare, nel 1885, nei locali delT Artistico-Operaia , una Unione per gli studi sociali > con lo scopo statutario d'étudier toutes les questions de l'economie so­ciale au point de vue de la doctrine catholique et de s'attacher de préférence à approfondir les questions qui intéressent les travailleurs, de chercher les vrais principes, quel compte l'economie actuelle en tient, et comraent arriver à les faire prévaloir au sein des sociétés .8) In questa Unione mons. Jacobini fece entrare alcuni soci del Circolo romano di studi sociali , tra i quali Edoardo So-dermi. *) Quest'ultimo ci parla dello spirito che animava il promotore della nuova iniziativa : Lo Jacobini scrive voleva che i cattolici, respinti dai nemici della Chiesa, prendessero posizione, perché soli possedevano il segreto del rimedio so­ciale, e soli potevano metterlo in azione, senza lasciarsi arrestare da riguardi per avversari che si mostravano unicamente dati ad eccitare le passioni e a distrugge­re, non a ricostruire né a promuovere il vero bene dei popoli, specie della loro par­te più laboriosa e bisognevole .6) Lo stesso Soderini accenna ad una dichiara­zione di principi preparata da mons. Jacobini per essere discussa in seno alla nuova società, e aggiunge che siccome tanto la dichiarazione di principi quanto la lettera che la precedeva rivestivano carattere assai importante, segna-
i) Così -CARLO SANTUCCI nella sua Lettera a Serralunga riportata in GABRIELE DE ROSA, l Conservatori..., cit, p. 225 sg.
2) E no AÌ! no SODERINI. // Pontificato..., cit., I, p. 337, nota 1.
*) Cfr. H. Rou.BT, L'action sociale..., cit., p. 109. Circa la data di nascita di questa Unione* non sembra possano osservi dubbi sul 1885. Ma il ROLLET (ivi) e 21 TALMV (AUX sources.... cit., p. 41) confondendo evidentemente il Circolo Ro­mano di studi sociali, sorto nel 1880, con la e Unione per gli studi sociali. In cui origine risale al 1885 (e sbagliando quindi comunque data) , fissano al 1882 la nascita di un Comité Roranin d'etodes sociale. e Le groupe italien precisa quest'ultimo (p. 41) premi naissanee en 1882, largane Leon XIII décide la eréaiion d'un " Cornile l'ornai d'elude Soclales *, dont il conile Iti prèsi elenco h Mgr Jaco­bini, al ora préfet [sic] de la Congrégation de la Propagande.
*) EDOARDO SODERINI, // Pontificato..., eit., I, p. 336. Ho il grato ricordo scrive 21 Soderini di essere stato del numero di questi (i od invitali da mons. Jacobini a far parte della nuova * Unione ).
fi) EDOARDO SODERINI, ti Pontificato,.., cit,, I, p. 337, nota 1.