Rassegna storica del Risorgimento
JACOBINI DOMENICO MARIA
anno
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1971
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pagina
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591
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Il card. Domenico M. Jacobini 591
tamcnte per l'approvazione ricevuta dal Santo Padre cui quel prelato la sotto* pose, così ne fu data conoscenza a non pochi dei cattolici italiani . ') Non si conosce il contenuto di questi documenti, né si hanno molte notizie sull'attività deir Unione . Conosciamo, invece, i nomi dei più assidui frequentatori delle riunioni. Dice Edoardo Soderini che facevano capo alla Unione per gli studi sociali gli antesignani di tutto il moderno movimento sociale cattolico : da mons. Mermillod a nions. Cavagnis a ni ons. Svampa a mons. Filippo Giustini, tutti e quattro destinati alla porpora; dal domenicano padre Denifle al conte Francesco KuefStein all'avvocato Burri; dai gesuiti padre San-gninetti, padre Querini e padre Liberatore ad Henri Lorin di Parigi allo svizzero Decurtins; dal padre Pawlicki a mons. Talamo al conte Vespignani e, naturalmente, allo stesso Soderini.21 Questi ed altri studiosi della città, raccolti nel silenzio e nell'ombra, con modestia operosa, meditavano ricercavano, discutevano .8) L'importanza di questa Unione e del Circolo romano di studi sociali è grande non solo per l'efficace opera di sensibilizzazione al problema sociale svolta tra i cattolici romani ma anche per il contributo da loro offerto alla costituzione della celebre Unione International caiholique d'études sociales et économiques de Fribonrg ,4) e alla preparazione della Rerum Novarum. Confidava mons. Talamo, ormai nonagenario, ad Alcide De Gasp eri che, negli anni di cui stiamo parlando, tra i cattolici della città eterna non v'erano (...) né economisti celebri da consultare né capitani d'industria o organizzatori operai che avessero potuto fornire informazioni speciali e tecniche. Cerano invece molti teologi e filosofi che, in quanto si trattava di economia e di sociologia, avevano bisogno di studiare essi stessi, alcuni giuristi che avevano bisogno di consultare i teologi e alcuni gentiluomini che, avendo visto e viaggiato molto, sentivano la necessità di farsi un programma sociale con una base dottrinale cattolica >.fi) In ordine a questa esigenza, l'incontro tra gli studiosi italiani e quelli provenienti dall'estero si rivelò quanto mai fruttuoso e si concretizzò subito in uno studio accuratissimo su le condizioni delle classi operaie, su la misura dei salari, su l'usura, su la natura e durata del lavoro, su l'uso della proprietà e suoi abusi . ) A questo studio altri ne seguirono
3) EDOARDO SODERINI. Il Pontificato..., eiu, I, p. 337 nota 1.
2) EDOARDO SODERINI, Jl Pontificato..* di* T, p. 337.
F. OLCIATI, La storia delPAzione cattolica in Italia (1865-1904), Milano, 1920, p. 239.
) Sull'e Union de Fribonrg : C. MASSARO, L'oeuvre sociale <ht. Cardinal Mer-millod. L'union de Frlbourg d'apri* dès documenta inédits, Louvain, 1914. Questo vecchio e raro libro costituisce tuttora lo studio più completo e documentalo sulta istituzione friburghese. Sul collegamento fra la romana Unione per gli studi sodali e la Union de Frlbourg vedi l'interessante saggio di CAMILLO BREZZI, La partecipazione Italiana alti Union de Fribourg* (188S-I887), in Civiias, ottobre 1967,
p. 34
*) ÀcHiB DE CASTORI, J tempi e gli uomini... cit p. 134.
e) EDOARDO SODERINI, Per la genesi della Rerum Novarum nel suo venticinquesimo anniversario, in Nuova Antologia, a. 1916, fase. 1064, 16 maggi, p. 210. Con ogni probabilità, il Soderini allude qui allo Proposizioni arrenale dal comitato dei cattolici ecclesiastici e laici di Roma sotto la presidenza di Sua Eccellenza Rcv.ma Mons. Jacobini pubblicate sulla Rassegna Italiana, a, VI, voi. II, maggio 1886, pp. 230-238. Si tratta di proposizioni riguardanti il lavoro, la proprietà, la riparti-sione dei guadagni e l due generi- di società Ita religiosa e la civile] e loro autorità