Rassegna storica del Risorgimento

JACOBINI DOMENICO MARIA
anno <1971>   pagina <598>
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Mario Casella
lasciato indurre dal partito intransigente a farai battagliero >. lì Dal canto loro, i cattolici della città non mancarono di testimoniare la loro solidarietà alla S. Sede. Tra le iniziative progettale si ha notizia di un triduo di ripara­zione ideato da alcuni fanatici clericali , da farsi t nelle chiese di patro­nato estero, onde al caso di disordini , le Potenze a coi le chiese appartene­vano, avessero ad immischiarsene direttamente: il progetto, però, non ebbe pratica realizzazione perché disapprovato da qualche Cardinale e Monsi­gnore, siccome inopportuno e di carattere provocante .2) A loro volta, la stampa e i circoli anticlericali di Roma e di altre città italiane intensificarono la loro campagna contro il partito clericale : attentati si ebbero in alcune chiese di Genova e sacrileghi disordini scoppiarono a Roma presso S. Maria alla Minerva. la Vaticano, nel clero ovunque e nei secolari cattolici di buona fede scriveva il questore di Roma al prefetto in data 16 giugno 1884 vi è grande irritazione e sdegno per i continui insulti e oltraggi (dicono essi) che si la dalla stampa periodica impunemente, contro la religione che è quella dello Stato, e le credenze più essenziali della stessa, e sulla quale gettano il ridicolo . Tali sentimenti avvertiva il questore non circolavano soltanto negli ambienti intransigenti, ma di ciò ne erano dolentissimi anche certi Porporati e Monsignori che in massima non osteggia (va)no il Governo e gli sarebbero (stati) piuttosto proclivi.8)
Sul piano diplomatico, inutili furono i tentativi fatti da mons. Jacobini per salvare i beni della Congregazione. Di questi tentativi non si sa molto, ma è certo che il Segretario di Propaganda incontrò più d'una volta alcuni tra i maggiori esponenti della vita politica italiana per trattare con loro la deli­cata questione. Di un colloquio avuto dal prelato con Agostino Depretis nel­l'ottobre 1883 si parla in una lettera che lo stesso Jacobini inviò al presidente del Consiglio quattro giorni prima che la Corte di Cassazione di Roma respin­gesse il ricorso della Congregazione confermando la sentenza di Ancona (29 gennaio 1884). Ricorderà l'E.V. si legge nel documento come nel passato
1) Cosi il questore di Roma al prefetto il 30 marzo 1884. Il rapporto in ASR, Prefettura, Gabinetto, b. 276, fase e Notizie del Vaticano.
a) La notizia è contenuta nel rapporto che il questore di Roma inviò al prefetto il 16 giugno 1884. Il documento in ASR, Prefettura, Gabinetto, b. 272, fase. Notizie del Vaticano . Da un altro rapporto del questore di Roma al prefetto si apprende che, prima ancora che la Corte di Cassazione di Roma pronunciasse la sua sentenza, speciali preghiere vennero recitate, su invito della Congregazione dei Sacri Riti e del Vicariato di Roma, in tutte le chiese, in riparazione degli attuali mali che affliggono la Chiesa e che pare vogliano aggravarsi: Con decreto del 6 corrente firmato dal Cardinale Bartolini quale Prefetto della Congregazione dei Sacri Riti si legge nel documento che porta la data del 10 gennaio 1884 venne stabilito per tolto l'orbe cattolico, che nelle chiese officiate alla fine di ogni messa non cantata, ai facciano speciali preghiere pel Pontefice, come si à praticato sotto il Pontificato di Pio IX nell'anno 1859 in cui correvano tempi difficili per la Santa Sede. In tale decreto d accenna agli attuali mali che affliggono la Chiesa e che pare vogliano aggravami. Il Cardinale Vicario poi, in data del 7 and., ha ordinato che nelle chiese di Roma in tutte le mesue si reciti la colletta prò Summo Pontifica in sostituzione di quella prò quacumque necessitata, (Il rapporto in ASR, Prefettura, Gabinetto, b. 276, fase Notizie del Vaticano ).
8) Il rapporto in ASR, Prefettura, Gabinetto, b. 272, fase. Notizie del Vaticano .