Rassegna storica del Risorgimento
JACOBINI DOMENICO MARIA
anno
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1971
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Il card. Domenico M, J acubi ni
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ottobre avessi l'onore di visitarla per renderle grazie delle favorevoli disposizioni mostrate per la eausa dei beni di Propaganda, e in generale pel progetto di transazione che in brevi parole le venni esponendo. Questo [illeggibile] placane anche agli Eminentissimi miei Superiori ed io nutriva ferma fiducia che in una maniera pacifica e concorde si sarebbe potuto giungere ad una conclusione soddisfacente per ambedue le parti. Essendosi Ella compiaciuta di dirmi che mi avrebbe avvisato del giorno in cui avrei dovuto abboccarmi col Signor Ministro Giannuzzi Savelli, io aspettava tranquillamente una parola della E.. per recarmi da lui. Tuttavia avvicinandosi il giorno 22 corr. nel quale deve discutersi la causa in Cassazione a Sezioni riunite, mi permisi di ricordarle la cosa al principio del mese. Ma non avendo risposta di sorta, mi risolai ieri di recarmi presso il Signor Ministro di Grazia e Giustizia al fine di conoscere se per ventura avesse avuto da lei istruzioni in proposito. Con grande maraviglia e sorpresa mi accorsi ben tosto che egli nulla sapeva di quanto era accaduto, ed era nella opinione che la causa dovesse discutersi per determinare una vertenza tratta, come egli disse, già troppo in lungo. Ora non mancano che quattro giorni alla discussione, passata la quale ogni trattativa sarebbe inutile, ed il danno delle missioni specialmente italiane irreparabile. Ma siccome io sono convinto che stante le sue gravissime occupazioni certamente la cosa deve esserle uscita di mente, così non ho potuto dar luogo ad altra supposizione, ma a questo ho attribuito l'incidente malaugurato; [illeggibile] del resto che l'E.V. sia ancora nelle benevole disposizioni mostratemi, e nella ferma volontà di farle valere. Di che sono a pregarla di porgermi il suo valevole ajuto per farmi accordare una dilazione, affinché possa farsi luogo a tratta* rive.1) Quale seguito avesse questa lettera senza data, ma dal contesto si ricava che fu scritta il 18 gennaio 1884 non è possibile dire. Così come è impossibile confermare o smentire per la mancanza di documenti la sostanza dei colloqui che, secondo Edoardo Soderini, mons. Jacobini ebbe, per ordine di Leone Xlli, con Francesco Crispi e con Giuseppe Zanardelli sempre sullo stesso argomento. Il Soderini, informandoci sul contenuto di questi colloqui, precisa di aver attinto ad una comunicazione verbale fattagli dallo stesso Jacobini. L'Istituto faceva osservare il Segretario di "Propaganda" ai due uomini politici italiani ha avuto sin qui una proprietà sua, libera, indipendente, della quale disponeva come meglio credeva. Con la nuova legge trovasi equiparata ad un pupillo del quale il magistrato ha tutela. Non potrà quindi aver libera la disposizione del suo; eppure è risaputo che, in casi di urgente necessità per l'una o per l'altra cristianità, occorre che essa possa immediatamente approntare forti somme. Ora per alienare poco o molto le bisognerà un Decreto Regio, che, richiedendo tempo, produrrà necessariamente ritardi e danni incalcolabili. Senza contare che se, per disgrazia, una catastrofe obbligasse l'Italia a sospendere il pagamento dei suoi titoli, hi " Propaganda " resterebbe priva di mezzi >. Facciamo aggiungeva mons. Jacobini una ipotesi meno grave, questa: che lo Stato sia obbligato ad abbassare il saggio della rendita dal 5 al 3 per esempio. In tale evenienza la * Propaganda " perderà una parte non piccola delle sue rendite e non avrà modo, come pur l'avrebbe un altro qualunque creditore dello Stato, di scongiurare parte almeno della
i) ACS f ARCHIVIO CENTHALE DELLO STATO, ROMAI, Presidenza del Consiglia, Gabinetto, Atti, a. 1884, f. 79.