Rassegna storica del Risorgimento
JACOBINI DOMENICO MARIA
anno
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1971
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pagina
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Mario Casella
mento cattolico portoghese promuovendo studi ed iniziative di carattere sociale; fondando, sul modello di quella italiana, la Società della Gioventù Cattolica: incrementando la stampa cattolica costituendo un partito di ispirazione cristiana nel Parlamento portoghese. !> Nel frattempo si interessava attivamente di quanto accadeva in Italia. Cosi, appena gli giunse l'eco delle manifestazioni anticlericali svoltesi a Roma e in Italia nel 1895 in occasione del XXV anniversario di Porta Pia, e dell'accorata lettera che Leone XIII scrisse al cardinale Rampolla 1*8 ottobre, mons. Jacobini compose il carme Italia loquitur, un poemetto in lingua latina di 120 versi che fu pubblicato sul torinese Italia Rpale-Corriere Nazionale del 18 novembre e salutato dallo stesso giornale come la risposta della vera Italia alla lettera del Papa al suo Segretario di Stato. "1 Né mancava il prelato di mantenere contatti epistolari con le associazioni romane da lui fondate e non si stancava di raccomandare ai soci la saldezza nella fede e l'attaccamento al Papa. Dell'Artistico-Operaia continuava ad essere l'Assistente ecclesiastico e l'animatore della vita spirituale dell'Associazione. Particolarmente significativa al riguardo, è una lettera inviata al presidente Vespi-gnani il 18 ottobre 1891. Nel documento, mons. Jacobini invitava i soci a custodire gelosamente lo spirito di unione e di concordia, caratteristica principale della Primaria: Non si abbandoni nessuno di essi, nemmeno i più colti, a nuove idee, né presuma consigliare, né molto meno giudicare l'operato della autorità della Chiesa in mezzo alle attuali difficoltà, per quanto possano i di-visamenti parere opportuni od Utili alla patria comune nei momenti che attraversiamo: chinino tutti profondamente la loro fronte innanzi al Capo della Chiesa, riconoscano negli avvenimenti la mano di Dio, ne adorino i giudizi, e convinti che egli ci castiga pei nostri peccati, mettano tutto il loro studio
umiliazione, perché è una umiliazione il dover rinunziare ad un viaggio da lui voluto e pubblicato. Non siamo noi, che al Re Carlo abbiam chiesto di visitare l'Italia. Fu lui che lo volle; e fu lui che lo disvolle dietro le minacele della Santa Sede . (Il documento in MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO, Carte Crispi, busta 661, fase. 5). A parlare di e smacco, del resto, non erano soltanto gli anticrispini. Tra gli stessi amici e segnaci del dittatore siciliano si commentava con preoccupatone la mancata venuta di Re Carlo in Italia: l'ai Ioni prefetto di Roma Alessandro Guiccioli, un e moderato filorrispino > ! come lo definisce FAUSTO FONZI (Crìspi e lo Stato di Milano, Milano, Ginffrè, 1965, p. 15, nota 29) così scrive, il 12 ottobre, nel suo Diario, a proposito del fiasco portoghese :... politicamente è un grave insuccesso per noi e darà luogo a noiosi commenti e a polemiche pericolose (A. GUICCIOLI, Diario del 1895, in Nuova Antologia, 16 febbraio 1941, p. 381).
1) Per lui le quante notizie cfr. CARIO SANTUCCI, Commemorazione..., cit., p. 12 Sg. Quanto alla formazione del partito cattolico nel parlamento portoghese, il Santucci precisa che rio avvenne senza nulla detrarre alla composizione storica dei partiti politici esistenti, chiamando cioè ad arruolarvi! nomini di fede intemerata, in qualunque parte della Camera sedessero, i quali pur rimanendo nelle altre questioni fedeli alle loro antiche bandiere, nelle questioni religiose si riunissero e si dessero la mano per difendere i diritti della Chiesa e della coscienza cristiana (p. 13).
2) Il testo del earme - - nel quale il prelato raffigurò l'Italia che scossa dalle manifestazioni anticlericali, cercava di lenire, Bupplfce ai suoi piedi. Il dolore di Leone XIII -== in L'Italia al Papa, Torino, 1896, pp. 15-19. Nella presentazione del volumetto Vincenzo Lanfranchi soluto il carme come una fortunata e felice invenzione poetica di classico stampo (p, 4).