Rassegna storica del Risorgimento

JACOBINI DOMENICO MARIA
anno <1971>   pagina <609>
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// card. Domenica M. Jacobini
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Nel 1899 il card. Jacobini sì trovò coinvolto in una vivace polemica scop­piala tra Giuseppe Touiolo :e un groppo di intellettuali romani a proposito della Società Cattolica Italiana per gli studi scientifici . Tale Società com'è noto1) era stata progettata dal Toniolo fin dal 1894, ma solo il 13 aprile del 1898 se ne era avuta la costituzione provvisoria in un convegno svoltosi a Milano sotto la presidenza del card. Andrea Ferrari, presenti, tra laici ed ecclesiastici, una cinquantina di persone, tra le quali i vescovi di Padova e di Pavia, Callegari e Riboldi, attivi sostenitori dell'iniziativa. Si trattava ora di concretare definitivamente l'iniziativa e di risolvere i problemi ad essa connessi, primo fra tutti quello della sede centrale. Su questi problemi si accese una vivace discussione. H Toniolo era del parere che si dovesse affidare all'assem­blea generale degli aderenti assemblea prevista per il settembre del 1899 a Como la scelta della sede centrale, ma il gruppo romano si oppose energi­camente e rivendicò alla propria città il diritto di ospitare la sede della nuova Società. Secondo i romani, affidando all'assemblea degli aderenti la soluzione del problema, certamente sarebbe stata scelta una città del nord, vista la pre­ponderanza degli elementi nordisti in seno alla Società. Perché portare anche questo centro d'azione nell'alta Italia? Non bastava Venezia quale sede cen­trale dell'Opera dei Congressi? C'era poi il problema dei dirigenti. Chi avreb­be guidato la Società e quale posto sarebbe stato riservato ai romani nel con­siglio direttivo? Per discutere questi ed altri problemi gli aderenti romani chie­sero a Toniolo, tramite il card. Jacobini, che fosse convocata per il 28 maggio 1899 una riunione generale a Roma. Il Toniolo accolse la richiesta, ma nella circolare con cui convocò l'assemblea si mantenne fermo nella sua idea. Au­torevolissimi consigli ed incoraggiamenti si legge nel documento che porta la data del 15 maggio ci persuadono ad indire a corto termine una con­vocazione generale degli aderenti in Roma (Via Torre Argentina 76) nel giorno 28 del corrente maggio (...) col seguente ordine del giorno: a) approvazione dello Statuto della Società già deliberato provvisoriamente nell'aprile 1898 in Milano; b) scelta della sede centrale della Società; e) modalità intorno al tempo e luogo di una prima adunanza annuale scientifica della Società. Così rimarrà costituita definitivamente hi associazione, siccome un fatto desideralissimo, che non tollerava ulteriori indugi . Dopo aver accennato all'imminente convegno di Como, il Toniolo precisava: Rimane riservata a quella stessa adunanza so­ciale in Como, la elezione definitiva sia della Presidenza, sia della Presidenza delle singole sezioni. E in un p. s. aggiungeva: V. S. può ripromettersi fin d'ora che nell'adunanza in Roma non sarà alterata alcuna parte dello Statuto provvisorio, rispetto ai fini, allo spirito informativo e all'organismo fondamentale del Sodalizio.2) La reazione dei romani a questa circolare fu molto dura. In un violento telegramma al Toniolo ritirarono la loro adesione alla Società. Al gruppo romano fece eco il eard. Jacobini. Non potete figurarvi scrisse il prelato a Giuseppe Toniolo il 24 maggio del 1899 la pessima impressione
i) Cfr. AwcEt CAMiiASIiv, Orìgini caratteri e finalità dalla Società Cattolica Ita~ liana per gli studi scientifici, in Aspetti della cultura cattolica nell'età di Leone XIII, a cara di GIUSEPPE ROSSINI, Roma, 1961, pp. 535-554.
3) La circolare hi BAV, Carte varie di Giuseppe Tonfalo, n. 1899. Ringrazio il doti. Nello Vlan per avermela cgiiuliila e data in visione.
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