Rassegna storica del Risorgimento

JACOBINI DOMENICO MARIA
anno <1971>   pagina <611>
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7/ card. Domenico M. Jacobini
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ora non saprei trovare per quanto vi pensi. Abbiatemi per iscusalo se non posso fare di più.1)
Come aveva previsto il card. Jacobini, la riunione del 28 maggio non ebbe luogo. Il Toniolo tire un sospiro di sollievo. Il ritrovo della Società scienti* fica indetto in Roma per la fine di maggio, ritrovo impostomi quasi da una commissione romana troppo zelante che pose in campo lo stesso card. Jacobini, non ebbe luogo; e ne ringrazio Dio. Quando i romani si avvidero che la mia circolare riservava all'adunanza di Como la elezione della presidenza definitiva, essi protestarono in massa, si rifiutarono di diramare gli inviti dei romani; ed io che compresi l'intendimento di manipolare essi soltanto il nascente soda­lizio, lasciai cadere ogni cosa. guai se non fosse stato così; il Vescovo di Padova avrebbe sconfessato pubblicamente tutto il processo genetico della So­cietà . -) Cosi il Toniolo ad Angelo Mauri il 7 giugno 1899. Ma bisognava giustificare ufficialmente l'annullamento del convegno romano. L'incontro di Roma che era stato convocato per dare assetto definitivo alla Società scrisse il Toniolo in una circolare da lui indirizzata a tutti gli aderenti il 27 luglio era stato annullalo essendosi preferito di riservare quest'atto im­portante alla occasione più solenne, che parve ottimo auspicio per studiosi cat­tolici, delle feste centenarie del grande scienziato credente Alessandro Volta .3)
Nel frattempo, seguendo il suggerimento del card. Jacobini, il Toniolo aveva scritto una lettera al Prefetto degli Studi, il card. Francesco Satolli, chie­dendo di implorare da Sua Santità: una parola di approvazione esplicita della nascente Società e soprattutto dei suoi criteri informativi; subordinatamente un paterno consiglio intorno alla sede centrale della Società; dinanzi alla pos­sibile proposta di taluno per collocarla in Roma, ciò che può involgere speciali riguardi e delicatezze; e infine un qualche indirizzo intorno alla elezione di per* sona che tornasse di speciale gradimento alla S. Sede, sia quale Presidente ge­nerale, sìa quale Presidente della Sezione di Studi religiosi e filosofici . *) Non ho trovato nelle carte Toniolo sia edite che inedite la risposta a questa lettera. Ne esiste, però, un'altra, datata 12 giugno, con la quale il Satolli ri­spondeva ad una lettera inviatagli dal Toniolo il 5 maggio e riguardante gli stessi problemi. Ringrazio V. S. si legge nel documento del gentile pen-
-) li documento in BAV, Carteggi Toniolo, lettera n. 2725.
2) Cfr. G. Tomolo, Lettere, ciL, II (1896-1903), p. 160.
3) La circolare in Rivista Internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie, a. VII (1899), voi. XX, fase, agosto, p. 654.
-) Il documento in C. TONIOLO, Lettere, dt, II ( 1896-1903), p. 156. In questa stessa lettera il Toniolo precisa gli scopi della Società e riafferma la volontà degli aderenti di attenersi alle direttive della S. Sede: Fu pensiero unanime (...) non solo di stringere in fascio gli studiosi cattolici fra noi, a somiglianza di analoghe o prosperose società all'estero, ma ancora di reagire con più corretta osservanza dei rapporti fra scienza e fede, a certa ipercritica razionalistica, che sembra insinuarsi fra i cattolici studiosi d'Europa e d'Americo, compromettendo ad un tempo l'integrila della fede e la serietà della scienza. Questo pensiero suggerisce l'inciso dello Statuto provvi­sorio, per il quale dichiarato che il noduli zio si atterrà specialmente agli indirizzi contenuti negli atti della S. Sede riguardanti gli sludi; questo esigono giustamente come condizione della loro protezione i Vescovi promotori [Callegari di Padova e Riboldi di Pavia, n.d.r.', o questo, fra opposizioni che non mancano, prevalse sia nell'assemblea di Milano, sia in una ristretta e privata adunanza tenuta testé in Roma .