Rassegna storica del Risorgimento
JACOBINI DOMENICO MARIA
anno
<
1971
>
pagina
<
612
>
612
Mario Casella
siero dì rendermi consapevole di tale progetto [.delia costituzione definitiva del la Società] degnissimo di alto encomio e di generale incoraggiamento. Comprendo che per menare ad effetto così nobile idea richieggonsi varie condizioni, non tutte fucili ad aversi in Italia, e nelle attuali ristrettezze. Ma tenendosi sulle prime a modesti limiti, potrassi poi con miglior seguito raffermare la impresa, bisogna cominciare con quello e quanto si abbia in mano. Io non mi reputo adatto né per dare consigli in proposito, né per assumere di far parte, quantunque la natura e l'intento della Società importi stretta relazione colla Congregazione degli Studi. Trovasi peculiare difficoltà quanto alla sede e alla nomina di un Presidente: molte riflessioni sopravvengono e non tutte collimano. Sarà bene soprastare, prima di stabilire e di invitare gli associati a decidere. Per ora resti fermo e fidente il proposito di fare qualche cosa: il tempo e gli uomini daranno consiglio . ì> Ciò a dire che il card. Satolli se ne lavava le mani. intanto il convegno di Como era alle porte. Chi avrebbe fatto da intermediario tra il gruppo romano e il Toniolo? Quest'ultimo pensò al card. Ja-cobini e proprio alla vigilia dell'assise comasca, il 9 settembre, indirizzò al prelato romano una lettera della quale non è difficile immaginare il contenuto. Venutosi a trovare in una posizione molto delicata, il porporato non credette opportuno intervenire, anche perché si accorse che la situazione gli stava sfuggendo dalle mani: Mi asterrò dunque rispose al Toniolo il 18 settembre da qualunque passo: tanto più che qui credo sia stata costituita senza di me una simile Società. gran pena vedere andare così le cose in Italia tutte a rotoli, opinioni, società, indirizzo, unione: penso che sia il colmo del gastigo (sic) di Dio e che noi lavoriamo tutti più per l'avvenire che pel presente. Ora si fa di tutto non per unire ma per dividere e voi ne sapete qualche cosa. Del resto ho gradito l'informazione come tale e ve ne ringrazio. Quanto a me l'uscire nell'azione è per ora quasi impossibile: forse lo sarà sempre, cioè per quel briciolo di vita che mi resta. Voi poi lavorate pel bene, lavorate come potete perché ancora la vostra età e salme vel consente .2)
Dal 1S al 15 settembre, intanto, a Como, era slata costituita definitivamente la Società Cattolica Italiana per gli Studi Scientifici : il prof. Toniolo era stato acclamato presidente e Pisa era stata scelta come sede centrale. Era stato stabilito, però, che in seguito la scelta del presidente e della sede sarebbe caduta, a turno, su persone e città diverse. Lo stesso discorso valeva per le Sezioni. La scelta della sede generale della Società e quella delle singole Sezioni, nelle città ove hanno domicilio i presidenti rispettivi - scrìsse il Toniolo, nell'ottobre, in una circolare da lui indirizzata agli aderenti della Società è chiarita dal pensiero di non immobilizzare in un dato luogo definitivamente hi direzione sociale, ma di farvi partecipare successivamente vari centri citta* dini, in conformità all'indole di una istituzione che ha fin d'ora un'estensione e un compito comprendenti l'Italia intera . Quanto ai dirigenti, la circolare precisava che la scelta dei membri delle varie presidenze e del Consiglio direttivo fu guidata dal proposito di dare proporzionata rappresentanza a quelle regioni che più caldeggiarono dagli esordi il nascente organismo, senza trascurare insigni studiosi d'altre parti d'Italia e, anzi, facendo ricadere la presi-
>) Il documento in BAV, Carteggi Toniolo, lettera n. 2763. 2) Il documento in BAV, Carteggi Toniolo, lettera n. 2986.