Rassegna storica del Risorgimento

JACOBINI DOMENICO MARIA
anno <1971>   pagina <614>
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Mario Casella
mi proverò a fare ciò che posso fino al sacrificio della vita >. *) Negli ambienti cattolici della città la promozione del card. Jacobini venne accolta con generale favore. Non così negli ambienti liberali dove la sostituzione del Cardinal Vi­cario, fatta alla vigilia quasi dell'apertura dell1 Anno Santo venne interpretata come un esplicito segno dello indirizzo che la Curia Romana intende sia dato alle feste che in tale ricorrenza si devono celebrare . La Curia BÌ precisava rimovendo l'onesto prelato che da parecchi anni copriva quell'alto ufficio e de* stinandovi un uomo notoriamente privo di ogni spirito di italianità, ha retta­mente delineata la via, deliberatamente reazionaria, nella quale intende pro­seguire.2) Questo severo giudizio Bulla personalità del card. Jacobini è del commissario di pubblica sicurezza e del distretto Monti ed è contenuto in un rapporto da lui inviato al commissario capo Buonerba il 13 gennaio 1900. Non è difficile intuire in base a quali elementi il Commissario del Distretto Monti vedesse in Domenico Jacobini un uomo privo di ogni spirito di italia­nità : evidentemente, era ancora vivo, negli ambienti liberali della città, il ri­cordo dello smacco fatto subire al Governo italiano da mons. Jacobini durante la sua nunziatura a Lisbona. Ma si tratta, a mio avviso, di un giudizio poco sereno, facilmente confutabile, del resto, alla luce di quanto è stato detto fin qui.
Tra i primi atti ufficiali del nuovo Vicario troviamo un invito sacro per la apertura delle Porte Sante. Con il documento che porta la data del 18 dicem­bre 1899 il card. Jacobini invitava i romani a fare, durante l'anno santo che stava per cominciare, ogni sforzo per correggere i costumi , informare gli animi a santità e tornare al Signore : era, quello, secondo il Vicario del Papa, il tempo accettevole a Dio , il giorno della salvezza delle anime, l'ora della rigenerazione individuale e sociale.8)
Alla guida della diocesi di Roma, il card. Jacobini restò per poche settimane. Sofferente già da tempo di diabete, nefrite e insufficienza cardiaca,
t) BAY, Carteggi Tomolo, lettera n. 3128. Queste documento è di notevole inte­resse perché in esso il cardinale Jacobini rispondendo al Toniolo che, insieme con i rallegramenti, gli aveva inviato un suo opuscolo probabilmente XI concetto cri* stiano della democrazia, pubblicato nel luglio del 1897 illustra il suo punto di vista sul significato dell'espressione democrazia cristiana . Venendo al vostro opu­scolo scrive il prelato romano mi è piaciuto assai. Ci dà nettamente la situa­zione presente, e quella avvenire: ma se rimanesse così sarebbe incompleto. Esso si compirà bene coll'altro che pensate pubblicare e in cui si esplicheranno gli oggetti concreti e le condizioni di riuscita dell'azione cristiana. Per me è affatto indifferente chiamarla azione popolare o movimento popolare, sempre sociale cristiano, o demo­crazia cristiana. La democrazia o potere popolare secondo la forza della parola greca, quando è detta sociale e cristiana, corrisponde all'altra frase sopraddetta; solo con­tiene di più il concetto (?) omnia propter populum che si suppone in coloro che prendono parte alla azione sociale cristiana. Il tutto sempre n perfetta base cattolica. Lungi dunque rln noi fi bisticciarsi per le parole: 11 senso e quello. Mi piacerebbe che aveste in mente tal dichiarazione nel principio del nuovo opuscolo, e che secondò le linee evangeliche giù da voi indicate in un altro opuscolo chiariste gli obbiettivi concreti e le condizioni di cui parlate. Così il movimento e l'aziono nostra popolare sarebbe davvero ben delerminaUi.
2) Il documento m ASR, Questura, fase. 809, sottofasc. 1900 >.
8) Cronistoria dell'Anno Santo 1900, eit., I, p. 122.