Rassegna storica del Risorgimento

CODIGNOLA ARTURO
anno <1971>   pagina <619>
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Arturo Codignola 619
soprattutto ragionare: badava alla sostanza, non si compiaceva nella ricerca del particolare: gli importava che lo studente, all'esame, dimostrasse di aver capito, di aver saputo interpretare con parole sue un determinato momento storico, piuttosto che puntellarsi su citazioni di facile acquisto. Studioso di Mazzini da vecchia data, ebbe il merito di non rendere pesante agli studenti la figura del* l'Apostolo, perché non ne parlava più del necessario e non volle mai trovare intorno a sé una chiesuola di fedeli e di dogmatici, ma seppe capire i muta-nienti ideali, le ragioni dei giovani, la loro ricerca di nuovi maestri. Era, dunque, un uomo che guardava alla vita, che molto aveva speso di sé nell'attività poli* tica, nel giornalismo impegnato e militante, che aveva dato alla Patria il suo nobile contributo di combattente* che aveva cospirato quando la libertà non e era. Per questo, le sue parole, le sue idee avevano il timbro della vivezza e non invecchiavano per i giovani, che lo ascoltavano e lo sentivano vicino perché sapeva comprenderli.
Leonida Balestreri, che con compiutezza di notizie e con commossa parola lo ha ricordato il 13 febbraio scorso presso la Società Ligure di Storia Patria, gli dedicherà alcune pagine, nelle quali saranno illustrate le varie componenti della sua personalità di studioso, di giornalista, di combattente. A noi qui im­porta soltanto raccogliere i lineamenti della sua Carriera di studioso del Risor­gimento, seguendo le tappe fondamentali dei suoi interessi di ricerca e formu­lare un breve bilancio critico della sua opera. Scorrendo la sua bibliografia ci si può facilmente rendere conto della sua unità di ricerca e dei motivi vitali della sua formazione etico-politica, e direi anche della sua mentalità ligure. L'aver trovato prevalentemente nell'area ligure il centro della sua operazione euristica potrebbe essere l'indicazione dei limiti del suo lavoro storiografico. Chi però ha presente quello che fu Genova nell'età risorgimentale e ne rileva le costanti che la caratterizzarono quale polo di attrazione ideologica, potrà comprendere agevolmente perché il Codignola abbia trovato in essa il fulcro del suo lavoro.
Le figure dei grandi genovesi e liguri del Risorgimento, da Mazzini a Mameli, a Bixio, a Rubattìno, ai Ruffini, all'Erede rientrarono nella sua prò* spettiva di studio attraverso esigenze di unità psicologica, quelle che lo solle­citavano a identificare la radice morale del mondo ligure, seguendo i filoni ideali della spiritualità della sua gente, che lasciò una profonda traccia nella civiltà contemporanea. Questo spiega anche i suoi interessi per argomenti nuovi nell'ambito risorgimentale prima della seconda guerra mondiale: gli studi su Rubattino e su Paganini. In questa prospettiva l'opera del Codignola ha un significato ben preciso e assume un valore di contributo di forte rilievo.
Era nato a Nizza Marittima il 16 aprile 1893 da Daini irò e da Maria Mol­ano. Conseguì la laurea in lettere presso l'Università di Genova; partecipò alla prima guerra mondiale e ritornò a casa mutilato. Iniziò giovanissimo la sua carriera di pubblicista con saggi e articoli di vario impegno politico-culturale. Assunto presso l'Ufficio Belle Arti e Storia del Comune di Genova, fu ben presto nominato conservatore del Museo Storico del Risorgimento. Ebbe cosi a conti­nuare con entusiasmo l'opera Intrapresa con tanta solerzia e passione da Achille Neri. Aveva intanto rivolto le sue ricerche allo studio della puerizia, della prima giovinezza e della formazione spirituale di Mazzini. Pubblicò i primi risultati di tale ricerca nella Rivista d'Italia del 1920; nel contempo, l'esplorazione del* l'ambiente in cui era fiorita la personalità mazziniana lo portava ad approfondire la conoscenza degli amici e primi seguaci dell'Apostolo. Su questa direttrice