Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno
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1971
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pagina
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622
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
HH DI UNA BUONA BIBLIOGRAFIA IH E DI ALCUNI DISCUTIBILI GIUDIZI
Fratto di una tenace e intelligente ricerca e di una autentica passione vede ora la luce la tanto attesa bibliografia garibaldina del doti. Campanella. *) Precedala da una prefazione in inglese e in italiano, raccoglie in oltre 1300 pagine, divise in 13 parti e 91 capitoli, 16141 indicazioni di libri, articoli di riviste, fonti documentarie, ima vera biblioteca. La completa un ricchissimo indice dei nomi (pp. 1199-1308) e mi altro, non meno utile, delle lingue, esclusa l'italiana, e dei dialetti in cui furono scrìtte le varie opere. Grande impresa che merita la più sincera riconoscenza non solo di quanti sentono il fascino del mito garibaldino, ma anche da parte degli studiosi di storia del Risorgimento, ai quali è offerto un prezioso e, nei limiti consentiti a tutte le opere bibliografiche, completo strumento di lavoro. Non bastano poche inevitabili lacune a togliere merito e valore a questa grande fatica consacrata ad una fra le figure più significative e più affascinanti della formazione della nuova Italia. Nello scorrere, ammirato, i due volumi di questo magnifico repertorio mi sono tornate in mente le parole che, sicuro di interpretare il pensiero degli storici degni del nome, mi venne fatto di pronunciare il 17 ottobre 1960 inaugurando a Palermo il XXXIX Congresso del nostro Istituto, che, nelle due sezioni siciliana e napoletana, a parte le otto assegnate ai problemi italiani e internazionali dell'anno del miracolo dei Mille, ha consacrato sette relazioni a Garibaldi e ai garibaldini. Studiosi e non uomini di parte, sapremo valutare l'azione di tutti i protagonisti, dietro i quali si sono mossi, non confusi in una impossibile concordia da oleografia patriottica d'antico stampò, gli Italiani d'allora, per ognuno dei quali i nomi di Mazzini, di Cavour, di Garibaldi e di Vittorio Emanuele ebbero un significato, che, anche nel contrasto e nella polemica, fu positivo. Di contrasti e di polemiche è fatto il cammino della storia, operatrice eterna, ma la meta, lontana e dura da raggiungersi, è sempre la libertà. Lo studio di quei contrasti e di quelle polemiche, la coscienza che il Risorgimento non fu un idillio, ma una faticosa e spesso dolorosa conquista, non tolgono nulla si rassicurino i tenaci e benemeriti custodi delle tradizioni di quella grande epoca alla sua grandezza e alla sua nobiltà. La verità accresce e vivifica non deprime e non umilia >.a) Un concetto, questo, che non ho avuto difficolti a riprendere e a sottolineare, sei giorni dopo, a Napoli, dando il via alla seconda fase dei lavori del congresso.s)
Dna ventina di anni fa, Luigi Salvatorelli, mio tra gli interpreti più acuti
1 ) Giuseppe Garibaldi e la tradizione garibaldina. Una bibliografia dal 1807 al 1970. Raccolta con introduzione e annotazioni da ANTHONY P. CAMPANELLA, M.A., Dr. rer. poi.. Dr. se poi.; Grand Suuconex, Ginevra, Comitato dell'Istituto internazionale di studi garibaldini, 1971, 2 voli., in 8" gr.. pp. XXVII-1311. S.p.
2) Atti del XXXIX Congresso di storia del Risorgimento italiano (.Palermo-Napoli, 17-22 ottobre I960), Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1961, pp. 18-19.
8) Ivi, pp. 251*259.