Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno <1971>   pagina <624>
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Albano M. Ghisalberti
ricordo della scrina sul brando (magari gliela avrà mostrala Io stesso Vittorio Emanuele,l* singolare riferimento al credo istituzionale di Garibaldi è, nella stessa lettera finora inedita, l'affermazione che per lui come per vostro padre > la vera repubblica era la monarchia costituzionale... Anche colui che era stato chiamato, prima del Nizzardo, Eroe dei due Mondi, il marchese di La Fayette, aveva cercato, tanti anni prima, di imporre la stessa idea; ma sì capisce che, per Mazzini, questo lassismo ideologico, che si traduceva di fatto, ai suoi occhi, in compromessi e patteggiamenti, fosse inaccettabile e suscitasse la sua riluttanza e il suo sdegno di fronte a contatti e ad accordi tra Garibaldi e il sopraggiunto re . E come avrebbe potuto sottoscrìvere Mazzini affermazioni come quella del 30 marzo 1861 ai delegati delle Società operaie: Non dimentichiamo che l'Ita­lia deve molta gratitudine a Vittorio Emanuele, non dimentichiamo che quello fu il perno attorno a cui siamo aggruppati, e col quale abbiamo potuto fare quello che si è fatto. Egli è bensì circondato da un'atmosfera corrotta, ma speriamo di rivederlo sulla buona via... , o l'altra delia lettera del 28 aprile per l'accetta­zione della presidenza della Società operaia napoletana: Vi è una necessità incontrastabile nella ricostruzione dell'Italia e che io non cessero di raccoman­darvi, ed è: Di non lasciarsi sviare un solo momento dal programma Italia e Vittorio Emanuele... Dunque, il Re Galantuomo a qualunque costo, ma fuori la vipera dalla Città Eterna, con cui Punita italiana diventa impossibile ?
Mazzini non conosceva certamente quello che il 28 agosto 1859, Garibaldi aveva scritto al libraio Isaac Grother, di Newcastle, che si era rivolto a lui, in-sieme con A. F. Bain, per sapere che cosa pensava dell'Apostolo dell'unità. ... Mazzini a été longtemps le representant des idées libérales en Europe, et comme tei, tout homme qui aimait son pays le considerali son chef. Si Maz­zini eut eu du courage pour affronter le danger à la lète des siens et cette abnegation qui met la noble cause de son propre pays opprime au-dessus de tonte considération personnelle Mazzini serait un grand homme; mais Maz­zini manquant de deux qualités susdites est tombe dans le mépris des hommes de coeur et n'a commis que des fautes. Mazzini par son entètement, et par un amour propre au-dessus de tonte croyance a rendu la democratie impossible dans notre pays, et nous a poussé vers la Monarchie, pour y chereher le premier des besoins de l'Italie son independance. Quant à ótre un agent soldo par le despotisme européen je ne le crois pas. Dans les derniers tems il a fait du mal à la cause italienne, avec ses chimeriques tentatives; mais non pas comme salariò des despotes, et je ne le crois pas capable de s'abaisser à cette degra-dation >. Fu Bene che Mazzini non avesse mai conoscenza di questa lettera.2)
Né l'apostolo dell'Unita poteva accettare la negazione iniziale della dichia­razione pronunciata al congresso ginevrino del 1867: zNoi non vogliamo abbai' tare le monarchie per fondare repubbliche, ma vogliamo distruggere l'assolu­tismo per fondare sulle sue rovine la libertà e il diritto . Una fede che riba­dirà ai suoi legionari quando l'eroe della difesa romana del '49, il vinto di
t) Ci induce n pensarlo un passo della lettera del 10 febbraio 1877 di Giacomo Medici, 1* aiutante di campo del Re, a Garibaldi* e Fu pure grandissimo il suo com­piacimento nel vedere che ti eri ricordato del molta della sua spada di guerra che gli richiamava alla memoria 1 grandi ci munti insieme sostenuti , in Museo Centrale cìt., B. 927.
*) EMILIA MOHEI.M La raccolta Cottelletti, in Rasségna storica del Risorgimento, a. XXVI (1939), p. 850, ha pubblicato questo brano. L'intero autografo 6 in Museo Cen­trale dei Risorgimento, Roma, B. 574, fase. 11.