Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno
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1971
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pagina
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625
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Di una buona bibliografia
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Mentana, pugnò per Francia l'ultima sua guerra, - vinse per Francia l'ultima vittoria : Gli oppressi della grande famiglia umana saluteranno in voi ancora nna volta i nobili campioni del diritto e della giustizia >. Che l'assolti* tismo di ogni specie, politico, religioso, Baciale, fu sempre per Garibaldi il vero nemico da combattere.
Ogni pagina dei. due grandi volumi del prof. Campanella invita, per l'apparire di un nome o per l'indicazione di un'opera, a pensare, a riflettere. Soprattutto noi più vecchi, che della vita e della leggenda di Garibaldi abbiamo raccolto gli echi dalla generazione dei nostri padri. Chi, come avvenne a me fanciullo, ha assistito in Roma al funerale di Menotti Garibaldi, e ha ammirato sul sommo del capo del vecchio portiere di casa la cicatrice della sciabolata papa lina infetta a Mentana al sor Ulisse, gran bevitore e gran bestemmiatore di San Quirico d'Orcia, o, in casa dei parenti di Padova, si è estasiato ai racconti del Maggiore Carlo Plona dei Mille, come era scritto sul suo biglietto di visita, di quella vita e di quella leggenda ha goduto come di un suo proprio bene. E non si è meravigliato che, dopo Caporetto, il comandante del 271 fanteria si proclamasse colonnello di tradizione garibaldina e sostituisse al primitivo segnale di reggimento l'impetuosa intimazione del ritornello dell'Inno per antonomasia: Va fuori d'Italia, va fuori che è Torà , va fuori d'Italia, va fuori, stranieri ....
I lettori sanno da un mio troppo lungo articolo precedente come sia nata e si sia sviluppata una certa biblioteca, la mio. Mi sia consentito, a testimonianza della mia fedeltà garibaldina >, di ritornare sul tema e di insistere sui libri consacrati all'Eroe che mi sono regalato o ho avuto in dono tra il mio ingresso all'università e il ritorno alla stessa, bello composito.*) Bene inteso, Bono costretto a ricordare me stesso perché, come si vedrà più oltre, il dottor Campanella, sia pure copertamente, mi ha tirato in causa, ma desidero rivendicare alla generazione cui appartengo il gusto e la passione del leggere di tutto e ovunque, anche in trincea. Per fortuna del nostro paese, io ero solo uno dei tanti. -) E, tra quei tanti, mi piaceva anche occuparmi di Garibaldi.
Da una ricerca affrettata, che può essere completata da altre più approfondite, risulta che Da Quarto al Volturno dell'Abba (7* edizione, 1910), mi è entrato relativamente presto in caso. L'ho comperato nella solita estiva vacanza padovana, tra la prima e la seconda liceo, il 25 agosto 1911, l'anno di quel mezzo centenario della formazione del nuovo Stato italiano che, possiamo esserne sicuri, al dottor Campanella non sarebbe piaciuto. Soltanto quarantadue anni dopo potrò mettere le mani, in un altro agosto, ma romano, sull'edizione originale, Noterelle di uno dei Mille edite dopo ventanni (Bologna, 1880).:n
romani, s'intende per il luogo d'acquisto, sono sia Le note autobiografiche e storiche di un garibaldino, di A. Elia (1898), del 24 luglio 1913, sia Le Memorie di Angelo Bar goni, del 2 settembre. Un lutto famigliare mi aveva condotto a Padova nell'aprile del 14, anche in quella occasione non seppi resistere alla tentazione di regalarmi / Mille, di Giuseppe Bandi, nella edizione Salani
1) Ved. Vecchi libri, vecchi amici, in Rassegna cit., n. LVI1I (1971), pp. 440454.
2) Basta per tutti scorrere le pugine del volarne che rievoca la luminosa figura di ano dei miei più cari compagni d'uni vernitA, Amerigo Rotolimi, caduto sull'Altipiano della Bainsizsfsa alla testa di una seziono di pistole mitragliatrici, per averne un'idea, In memoria di Amerigo RotelUnl. 2 maggio 1894>26 agosto 1917, Roma, Garzoni, 1918.
0 Alla squisita gentilezza dei figli dell'Abba, Nella ed Arrigo, dovrò, nel maggio I960, il dono graditissimo dell'edizione del centenario.