Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno <1971>   pagina <627>
immagine non disponibile

Di una buona bibliografia 627
mia biblioteca da campo con la terza edizione delle Rapsodie Garibaldine (Fi­renze, 1917). Molta gente fugge da Padova, ricorda un mio piccolo diario sotto la data del 31 dicembre, insieme con l'accenno ad acquisto di libri e il ricordo che ci vollero cinque ore e mezzo da Padova a Mestre! . Sarà per quella particolare atmosfera, non più ritrovata, cbe le successive riletture delle Rapsodie mi hanno entusiasmato molto meno?
Il '18 si apriva bene. Quanti libri registra lo stesso piccolo diario sotto la data del 1" gennaio, che sottolinea, con sottintesa riconoscenza: Al batta­glione erano preoccupati per la mia assenza . Stavamo allora per terminare in Asseggiano la nostra preparazione all'imminente ritorno in linea: Mestre era a due passi, e a Mestre, il 4 gennaio, acquistai Da Venezia a Mentana, di Raf­faele Tosi (Forlì, 1910) cui, il 29, una zia cbe aveva corso con me un serio peri­colo a Padova il 30 del mese precedente, aggiungeva La spedizione dei Mille nelle memorie bolognesi, di Alberto Dallolio (Bologna, 1910). Leggevo molto in quel periodo, anche per confortarmi della licenza due volte concessa e due volte sospesa. A Mestre trovavo persino la Revue des Deux-Mondes...
Ma, finalmente, una volta spostatici su Casa Giudici, a due chilometri e mezzo dall'Ansa di Zenson, il 6 febbraio partivo per Roma, dove arrivavo la mattina dell'8, accolto dalla notìzia cbe, il giorno prima, era crollata sotto le bombe la casa delle mie zie a Padova... Che orgia di letture! Non c'è giorno in cui il diario non segni: libri e, addirittura, sotto la slessa data libri, an­cora libri , acquistati a Campo de' Fiori, o dal Carboni, come Garibaldi e le donne, di Giacomo Emilio Curatolo (Roma, 1914), con la dedica autografa A Vincenzo Morello omaggio dell'Autore, Roma, 14 dicembre 1913 . Poco fortu­nati i donatori di libri a Rasi ignac *) e, quattro giorni dopo, il 16, La storia della 15a divisione Tùrr (Firenze, 1876). E non parliamo, per carità, di opere di altro genere, acquistate in questo e negli altri mesi e inviate a casa per mezzo di qualche soldato che andava in licenza. Dato a Pisapia [il mio barbiere, con il quale sono ancora in ottimi rapporti, dopo avergli perdonato i ben riusciti tentativi di trasformare in bistecche le mie guance] il Dallolio perché lo spe­disca a casa , annotavo il 6 aprile. E il 20: Arrivano i libri di Treves. Sor­voliamo sulla commedia di Ugo Ojetti, Il matrimonio di Casanova, ma non di­mentichiamo Da San Martino a Mentana, di Giulio Adamoli, nella edizione eco­nomica del 1911. Eravamo da qualche giorno a riposo a Roncade, patria di Ric­cardo Selvatico, che lasciammo alla fine del mese per trasferirci a Borgo Furo (Treviso). Facile di qui andare in bicicletta a Padova, dove, con altri libri, mi procuravo, il 7 maggio, la miscellanea Garibaldi e i garibaldini (Como, 1910).
1 mesi passavano con alternative di periodi di trincea e di riposo, con la grande avventura dell'offensiva del giugno, che inorgogliva noi della Potenza per la citazione sul bollettino del Comando Supremo, e, con un'altra licenza e relative corse dai librai. 11 sor Ulisse mi vendeva, il 31 luglio, le Memorie di Garibaldi, nell'edizione diplomatica dell'autografo, curata da Ernesto Nathan, ma, in realtà, da Mario Menghini (Torino, 1907), e Campo de' Fiorì molti fa­scìcoli della rivista // Risorgimento italiano, che mi procurarono una feroce oc-
l) Benemerito raccoglitore di preziosi documenti garibaldini e autore di pregevoli pubblicazioni, il Curatolo fu, come, ci sia lecito diro, oggi il Campanella, un devoto apostolo del Nizzardo. All'uno e all'altro ti potrebbe attribuire la entenza: Il Duce [dei Mille] ha sempre ragione>. Si veda, pur ., // dissìdio tra Mazzini e Garibaldi. La storia senza veli, Milano, Mondadori, 1928.