Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno <1971>   pagina <629>
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Di una buona bibliografia 629
l'addio alle armi tra due soste nella città che tanto aiutò a crescere la mia hildio-teca, Padova. Dove il 1 ottobre, ancora vestilo dell'uniforme, mi arricchii della zaniehelliana edizione di A. V. Vecchi, La vita e le geste di Giuseppe Garibaldi (1910), e il 10, tornato borghese dalla Ferrara di Parigina e di Lucrezia Borgia, completai la mia raccolta delle opere dell'Abha con i Ricordi garibaldini (3" ediz., 1913). Una mia nota manoscritta annota: 3 anniversario dell'attacco a q. 208 sud . Quel carnaio era difficile da dimenticare.
Ma torniamo alla bibliografia. Sui criteri che hanno guidato l'autore nel redigerla siamo sostanzialmente d'accordo. Non entriamo negli apprezzamenti politici del doti. Campanella, che sono espressi a p. XII-XIV della prefazione (testo italiano), ma, sinceramente, non possiamo lasciar passare alcune afferma-zioni che riguardano il nostro Istituto e i suoi congressi, affermazioni che non hanno alcun fondamento, forse a causa di una non precisa conoscenza dei fatti. Per non incorrere in errori d'interpretazione trascriveremo integralmente ì passi della prefazione che interessano più direttamente l'Istituto. Nel 1957 il parla­mento volle vendicare questa offesa [la purtroppo autentica " condizione di ab. bandono * in cui era tenuta Caprera] e decise per votazione unanime di pubbli­care in occasione del centocinquantesimo anniversario della nascita di Garibaldi una edizione del suo carteggio inedito. Ma ancora una volta il Governo demo­cristiano si sottrasse impunemente alla volontà espressa dal parlamento così che gg*> Quattordici anni più tardi, è rimasta lettera morta.
Non sarà male vedere, sulla base dei documenti, come si siano svolte realmente le cose. È lecito pensare che anche il dottor Campanella sia convinto che sans documents, pas d'histoire. *) L'idea di rimettere in vita la Commissione nazionale per l'edizione degli scritti di Giuseppe Garibaldi, risale al 1952, anno in cui la Giunta centrale per gli Studi storici, in risposta a un quesito del mini­stero della Pubblica istruzione, ritenne conveniente che fosse ricostituita la Commissione stessa, che era stata istituita con legge del 10 luglio 1930, sia pur limitatamente, per il momento almeno, all'Epistolario garibaldino. La Com­missione avrebbe dovuto coincidere con il Consiglio direttivo dell'Istituto per la storia del Risorgimento, che potrà essere opportunamente integrato nell'as-solvere tale compito, con persone particolarmente indicate . -' Per l'attuazione bisognava attendere l'assenso del ministero del Tesoro allo schema di decreto relativo allo stanziamento dei fondi, decreto che doveva essere sottoposto all'ap­provazione del Consiglio dei ministri e quindi delle Assemblee legislative.
Non soltanto la fanteria marcia col passo dei più lenti* purtroppo, se il de­putato democristiano prof. Mario Pedini, tre anni dopo, il 1S luglio 1955, doveva interrogare il ministro della Pubblica istruzione, chiedendo risposta scritta, per sapere se intendeva promuovere il completamento della edizione nazionale delle memorie, scritti e carteggi di Giuseppe Garibaldi .:i) Non bene informato, il rappresentante di Brescia affermava che rimanevano da pubblicare * solamente tre o quattro volumi dell'epistolario che, per essere in buona parte inedito, pò-
*) PAUL IÌAKSIN, Commetti on écrit l'hi stai re, 5" ed,, Lìège, G. Thone, 1950, p. 13, con l'aggiunta, un po' vecchiotta, ma non del liuto priva d'efficacia, sans preparatimi techniqae, pas dtdstorien .
2) Lettera del Ministro della Pubblica istruzione, Direzione generale delle Acca­demie o biblioteche, 16 ottobre 1952.
s) Atti parlamentari, Camera del deputati, Resoconto sommario della sedata del 15 luglio 195S, n. 296, pp. 21-22.