Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno <1971>   pagina <633>
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Di una buona bibliografia 633
oggi sia storicamente chiaro che i primi tre non solo non volevano Vunificazione con la Casa di Savoia ma t'ostacolarono. Cosi Garibaldi, il vero artefice deWItalia moderna universalmente riconosciuto all'estero come il padre della nazione, come pure testimoniano i monumenti in ogni città d'Italia, fu lasciato passivamente nell'ombra. Il Touring Club Italiano, ente sovvenzionato dallo Stato, arrivò al punto di pubblicare per l'occasione un volume in onore, nientemeno, che di Pio IX, conte se Questo fosse stato il vero eroe! Nulla potrebbe essere storica­mente più falso che rendere onori al più grande nemico detta indipendenza italiana.
Qui il dottor Campanella ci sembra proprio la personificazione della guerra nel quadro famoso di Rousseau il Doganiere, tale è il suo spirito demolitore e vendicatore! Come è indicato sul frontespizio dell'opera, il nostro autore è vera­mente dottore di molte dottrine M. A., Dr. rer. poi., Dr. se poh, ma che io storico debba, sulla base di una documentazione sicura, tendere al raggiungi­mento della verità non deve averglielo suggerito alcuna disciplina. Viene pro­prio fatto di esclamare con Voltaire: Et. voilà justement comme on écrit l'histoire! , senza escludere la tentazione di invitare il Campanella a rispon­dere personalmente alla domanda che, quattro secoli e mezzo fa, fu rivolta in Ferrara all'Ariosto: Messer Ludovico, dove avete mai trovato tante corbelle­rie?. Ma l'interessato, purtroppo, non è l'Ariosto ed io, fortunatamente, non sono il cardinale Ippolito d'Este.
Che la tenace fedeltà garibaldina del dott. Campanella lo induca a imputare ai democristiani di avere, a dispetto del sentimento nazionale , fatto spostare dal 1960 al 1961 le attese celebrazioni commemorative dell'uni Grazi on e dell'Italia da parte di Garibaldi e dei suoi Mille , senza occuparci delle implicazioni politiche, delle quali gli lasciamo la responsabilità, passi, se gli fa piacere, me, come mo­desti studiosi di storia del Risorgimento, non possiamo essere d'accordo con lui nell'acceitare l'idea che l'unificazione d'Italia sia stata compiuta nel '60 solo da Garibaldi e dai Mille. Un'opinione che, a p. XVII, viene ribadita con l'afferma­zione che Garibaldi con le sue virtù riunì il popolo italiano sotto un solo Governo laico per la prima volta dopo quindici secoli di sfruttamento straniero ed ecclesiastico... . Quei poveri morti del '59, italiani regi e garibaldini e fran­cési imperiali, per che cosa sono morti? Come già nel 1911, per il cinquante­nario della creazione del Regno d'Italia, cioè dello Stato italiano, espressione della unità nazionale , ' ) nel 1961 l'Italia intese ricordare e celebrare le idee, gli uomini e gli eventi che fecero di un sogno una grande realtà, che fu anche opera di Garibaldi e dei suoi Mille. Gli avvenimenti del '59, del '60 e del '61 furono degnamente rievocati ed esaltati in convegni, pubblicazioni, manifesta­zioni locali e nazionali, che culminarono, poi, storicamente uniti e interpretati, nella solenne commemorazione a carattere nazionale che ebbe il suo centro a Torino nel 1961. Per quello che riguarda il nostro Istituto tre importanti con* gressi, a Milano, a Palermo-Napoli, a Torino, hanno contribuito, con l'inter­vento di illustri storici italiani e stranieri, allo studio e alla valutazione del drammatico triennio e dei suoi protagonisti e attori.8) E nessuno pensò di tra*
') L'Unità tritali. Mostra storica, Torino Palazzo Carignano, maggio-ottobre 1961,
p. 35.
2) Atti del XXXV111 Congresso di storia del Risorgimento italiana (Milano 28 maggio-I0 giugno 1959), Roma, Istituto per 1 storia del Risorgimento italiano, 1960; Atti del XXXIX Congresso cit.; Atti del XI< Congresso di storia dot Risorgimento ita-