Rassegna storica del Risorgimento

NAPOLEONE I
anno <1920>   pagina <10>
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M. MAZZIOXXZ
Il Malamani allega in contrario varii argomenti (1). Anzitutto ohe l'autore dell'opuscolo assunse che non poteva pubblicare allora le prove della verità delle sue affermazioni per non eompromettere i congiurati del maggio 1814, due dei quali soltanto erano morti,' cioè il conte Luigi Corvetto ed il marchese Melchiorre Deluco, ma che le avrebbe pubblicate in seguito. Ora, osserva il Malamani, il Delfico mori nel 1835 ; quindi viveva tanto nel 1825, quando venne fuori redizione francese, quanto nel 1829 allorché usci l'edizione italiana. Si tratta di un errore che non può avere alcuna influenza nella questione e facil­mente spiegabile, poiché, al tempo di quelle pubblicazioni, il Delfico viveva da molti anni in Teramo sua città nativa completamente di­menticato. La mancata promessa di stampare quelle prove ha potuto avvenire per cause del tutto indipendenti da la volontà dell'autore dell'opuscolo, per infermità, per morte, per perdita, per distruzione di documenti.. Nella notte del 26 agosto 1830 il popolo di Bruxelles in­sorse e per ira contro il Libri, ritenuto agente segreto della Corte di Olanda, incendiò la casa di lui, e vendente a peso le carte (2).
Soggiunge il Malamani che nel 1814, epooa della congiura, il Del­fico aveva settanta anni e viveva infermo a Teramo per una grave caduta occorsagli l'anno precedente. Ciò però non gli impedì di re­carsi ad Ischia .e; a Torre del Greco : (3) e potette benissimo, come rife­risce l'opuscolo, scrivere o dettare in Napoli la relazione a l'imperatore sullo stato delle varie parti d'Italia. Del pari manca di qualsiasi im­portanza l'obbiezione che nel 1815 il governo borbonico gli liquidò ' la pensione dovutagli come consigliere di Stato: il re Ferdinando IV aveva formalmente promesso, con un solenne proclama, di rispettare ij gradi e gli uffici conferii dal Marat e tenne la parola. Né è poi da me­ravigliarsi delle manifestazioni di animo devoto del Delfico al giovane re Ferdinando II nel 1832 a Teramo ; questi al principio del suo regno destò le più liete speranze nella parte liberale.
I documenti pubblicati dal De Laugier mostrano qualità non comuni di intelletto e di animo negli autori di essi. Ora BÌ può mai seriamente- ammettere che uomini eminenti li rediges­sero per mera esercitazione letteraria? johe inventassero di sana
(1) L'Austria ed i Bonapartisti, pag. 20.
(2) Il conte mori nel 1840 secondo i documenti dell'Archivio di Stato Firenze, secondo qualche altro Borittore invece noi 1834 o 1836.
(3) PASKSELA, opera citata.