Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno <1971>   pagina <634>
immagine non disponibile

634
Alberto M. Ghiaalberti
scorare gli eroici garibaldini che nel "60. non erano stati soli a creare una na­zione di fronte a forze molto superiori , nonostante le minacce austriache, francesi, spagnole, persino dei Durati italiani controllati dall'estero (che, salvo errore, dall'anno prima erano scomparsi dalla scena, per merito della rivoluzione italiana), dello Stato pontificio, cui, nell'anno dei Mille, il Governo ancora sardo portò via le Marche e l'Umbria, e del cattolicesimo universale. ÀI dott. Campanella appare scandaloso che, con lo spostamento al '61 si cele­brasse soltanto il centenario del primo parlamento nazionale. E lo scandalo s'aggrava perché con la rubrica anodina di Italia '61 si onoravano Vittorio Ema­nuele li, Cavour, Mazzini e Garibaldi, benché oggi sia storicamente chiaro . come abbiamo letto, che i primi tre non volevano l'unificazione con la Casa di Savoia, anzi l'ostacolarono. Nel tentativo di capire il pensiero dell'autore dob­biamo dedurre che Garibaldi, invece, volesse quella unificazione (in fondo, il motto Italia e* Vittorio Emanuele è suo), Mazzini, et pour cause, le era con trarlo, avendo buoni compagni... Cavour e il futuro re d'Italia. Vi ricordate la seconda scena del primo atto del Giulio Cesare di Skakespeare, quando Casca racconta a Bruto e a Cassio la commedia della triplice offerta della corona a Cesare? I saw Mark Anthony offer him a crown; ... and, as I told you, he put it by once... . E tre volte Cesare la respinse, ma Casca era convinto che l'avrebbe accettata ben. volentieri... Che quel furbacchione di Barba Vittorio facesse finta anche lui e, mentre si sbracciava a protestare Costi birichin veulu feme re d'Italia, ma mi, countacc, veuj propi neri saveine! , in realtà, a quell'unifica­zione d'Italia con Casa Savoia ci facesse un pensierino? E magari, intanto, striz­zava l'occhietto a Cavour perché gli tenesse mano...
Che Garibaldi, allora, sia stato trattato non degnamente anche noi, che non riteniamo, però, di poterlo definire il solo vero artefice dell'Italia moderna, ... il padre della nazione , perché, tra l'altro, non possiamo dimenticare l'im­portanza fondamentale del pensiero, dell'insegnamento, dell'azione di Mazzini, non abbiamo difficoltà ad ammetterlo, ma neghiamo che, in occasione del cente­nario, sia stato lasciato passivamente nell'ombra >. Bastano a smentirlo gli arti­coli di giornali e di riviste, i volumi consacrati all'Eroe, alle sue gesta, ai suoi compagni. Il iloti.. Campanella, abbiamo visto, si indigna per una pubblicazione del Tonring Club Italiano in onore, nientemeno, che di Pio IX, come se que­sto fosse stato il vero eroe! e non il più grande nemico dell'indipendenza ita* liana . L'autore di queste pagine è socio antichissimo del T.C.I., ma non ha mai veduto una pubblicazione di questo ente benemerito del turismo e della cultura consacrato al papa del mito neoguelfo. Che si tratti, invece, de L'Italia storica? Ma in questo volume, che va dalla preistoria ai giorni nostri, non c'è che qual­che rapido e piuttosto generico accenno a Pio IX, del quale non esiste neppure la segnalazione nell'Indice dei nomi. Lo stesso si può dire dell'altro volume del Tour in g uscito in occasione delle celebrazioni per la costituzione del Regno. '*
Quello che segue riguarda più direttamente il nostro Istituto, ma prima an­cora di sottoporlo ai lettori, riteniamo giusto un appello ai classici. Chi più ido­neo di conti* che, come afferma Pietro Cessa nel suo Nerone, a Filippi per fuggir meglio gittò via lo scudo? Nel De arte poetica, infatti, c'è proprio quanto ci serve per introdurre il discorso: Rismu teneatis amici....
liana (Torino, 26-30 ottobre 1961), Rama, Istituto per In storia del Risorgimento ita­liano, 1963.
*> Milano, Touring Club Italiano, 1961, voi. V della sarie Conosd l'Italia >; Il 1860-1861 nel Centenario, ivi.