Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno
<
1971
>
pagina
<
638
>
638
Alberto M. Ghsalberli
in quella slessa città, Alcide De Gasperi aveva abbracciato quasi piangente Alessandro Casati che celebrava la prima rivoluzione, italiana. Poche volte sentimmo con tanta amarezza il vuoto di De Gasperi, non c'era un uomo di Stato, all'ombra della Milano risorgimentale, a stringere la mano di Tommaso Gallarati Scotti. 11 Cinquantanove ci apparve più grande che mai contro la realtà del presente . ' )
Professore di Liceo, tanti e tanti anni fa ho condotto gli studenti della terza classe in pellegrinaggio a Caprera, e ricordo ancora l'emozione e il rispetto religioso con cui quei giovani visitarono i luoghi dell'estremo riposo dell'Eroe. Qualche anno più tardi, vi ritornavo per l'ultimo Congresso dell'antica Società Nazionale per la Storia del Risorgimento, destinata a tramutarsi, pochi mesi dopo, nell'attuale Istituto. L'ultima bella visione, quasi l'apoteosi del Con* gresso, fu la visita all'isola di Caprera che ebbe luogo il 14. All'animo devoto e patriottico dei membri della Società del Risorgimento sarebbe stato sufficiente compenso al viaggio anche se altro non fosse stata che un arido scoglio. Grata fu quindi la loro sorpresa di trovarsi di fronte a un paesaggio grandioso, severo si, ma altamente suggestivo; in un'isola dalle rocce pittorescamente sagomate, ingentilite dalla folta verdura di pini marittimi, di oliveti, di cespugli aromatici. Silenzio solenne, la grandiosità della natura, in faccia al mare Botto i raggi dello splendido sole. In questa isola incantata ove giunsero da Palau e dalla Maddalena con un naviglio gentilmente messo a disposizione dalla R. Marina, i congressisti suggellarono degnamente i loro lavori di quest'anno col devoto pellegrinaggio alla tomba dell'Eroe, alla sua casa piena di cimeli dell'epopea mirabile del nostro Risorgimento .2)
La commozione di quei giovani e di quei congressisti era la stessa di quel professore di liceo che non avrebbe mai pensato, allora, di diventare il presidente di questo Istituto. Né avrebbe pensato di dovere un giorno difendere l'Istituto e, quindi, se stesso da accuse di insensibilità garibaldina e, peggio, di essersi prestato a soperchierie politiche contro la memoria dell'Eroe.
Ad ogni modo a quel professore resterà sempre il ricordo di nna valida testimonianza della sopravvivenza, almeno fino a qualche anno fa, di una adesione giovanile al mito . Nell'agosto del 1952 il ministro della Difesa del tempo, il repubblicano Pacciardi, lo invitò a tenere conferenze su Garibaldi ai tre turni di studenti universitari che egli aveva fatto riunire in suggestivi campeggi a Caprera. Viveva ancora Clelia, la figlia nata all'eroe nell'anno di Mentana: fosse per la presenza di lei, fosse per il fascino del luogo, quei giovani ascoltarono con viva partecipazione quello che, sotto il titolo di Umanità di Garibaldi>, disse il professore. vero che, allora, non c'era ancora il Club de la Mediterranée, per il quale concordo pienamente con il rammarico del dottor Campanella, anche se non sono convinto che l'affi ito di una piccola parte del terreno dell'isola significhi una deliberatta ostilità del Governo italiano contro il pensiero e l'influenza garibaldina (pp. XV-XV1 della prefazione. *)
1) Autunno del Risorgimento, Firenze, Le Mounier, 1971, p. IX. E a p. 170, riprendendo un articolo comparso nel numero speciale del Resto del Carlino per il cinqnan-tenario dal 1859: Oggi gli ululili del Risorgimento servono spesso a una polemica tendenziosa e faziosa e i ritmiti di Garibaldi, che un tempo adornarono le case dei nostri padri, finiscono nei comizi dei " Fronti popolari " nascosti o larvati .
2) Ved. Rassegna cit., a. XXII (1935), pp. 126151, il Riassunto del XXI Congresso tCaglùeri-Sassarì, 10*14 ottobre 1934).
8) Ved., Campeggio di Caprera, n.' 14, agosto 1952, supplemento al Corriere Militare,