Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno
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1971
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pagina
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639
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Di una, buona bibliografia 639
A questa ostilità da parte della presente amministrazione , si dovrebbe anche far risalire l'inutile attesa di un qualunque miglioramento nella custodia degli archivi garibaldini . Se il lettore desidera sapere come stanno le cose, eccolo servito: Al contrario è abbastanza evidente, che il piano del Governo è piuttosto d'evitare la pubblicazione di qualsiasi nuovo documento garibaldino mentre denigra (sic) o distrugge quelli già esistenti . In quali segreti penetrali il Governo abbia deciso e continui a decidere di evitare la pubblicazione e di denigrare o distruggere qualsiasi nuovo documento garibaldino , io, uomo della strada ed estraneo alla politica, ignoro completamente, al contrario, evidentemente, del dottor Campanella. Ma quello che mi preme assicurare al lettore è che i musei, gli archivi e le biblioteche dei quali ho, per ufficio e per interesse di studioso, conoscenza, continuano a custodire e ad accrescere le collezioni di documenti garibaldini in loro possesso. Per quello che riguarda il nostro Istituto, a parte cataloghi e inventari antichi, basta dare un'occhiata alle decine di articoli di Emilia Morelli dedicati dal 1938 ai Fondi archivistici del Museo Centrale del Risorgimento nella nostra Rassegna per farsene un'idea. E l'acquisto di documenti singoli o di intere collezioni, messi subito e senza limiti a disposizione del pubblico, non si arresta mai, nei limiti consentiti dalle disponibilità di bilancio. A parte i documenti sparsi e le colle-zioni pia vecchie, quali la Raccolta Coltelletti e L'Archivio Garibaldi per non citare che le due più importanti,]) completata la seconda dal più significativo tra gli acquisti recenti, quello del ricco complesso documentario già appartenuto a Clelia Garibaldi.
Affermi pure il dottor Campanella, se gli fa piacere, che gli indipendenti Italiani non vedono alcuna giustificazione alla chiusura permanente dell'Istituto nazionale (sic) di studi garibaldini di Roma, pure ordinata dallo stesso Governo democristiano , anche qui la realtà è piuttosto diversa. Il disegno di legge di iniziativa della Camera dei deputati per l'istituzione in Roma di un Istituto di studi garibaldini fu comunicato albi presidenza del Senato il 21 maggio 1937 e, in seguito ad una relazione dell'ufficio Centrale del 17 dicembre 1938, nella quale l'Ufficio stesso si associava al proposito di accrescere, anche a traverso la nuova creazione, il culto dell'Eroe ed a promuovere la raccolta delle fonti e gli Btudi sull'epopea garibaldina e a seguire sino agli ultimi sviluppi, felicemente fusi e superati nelle Camicie Nere, quella che è stata, a traverso decenni, la tradizione fulgida del volontarismo italiano , 2J approvato. Quello l'atto di nascita, ma nel carteggio dell'Istituto, in data 23 settembre 1939, esiste una lettera di risposta (prot. 20472) ad una richiesta del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Campiteli!, che chiarisce la reale situazione. In merito alla richiesta della R. Questura circa la sede in Roma del Centro culturale di Storia Garibaldina, si informa che con disposizione legislativa non ancora entrata in vigore, è stato istituito, con la dotazione di L. 100.000 (centomila) annue e con l'assegnazione di un non mai precisato ufficio demaniale, l'Istituto di Btudi garibaldini Fino a questo momento non si ha notizia che l'Istituto stesso abbia mai cominciato a funzionare. Può darsi che maggiori notizia sia possibile raccogliere presso la Direzione generale delle Accademie e Biblioteche del Ministero della Educazione Nazionale.
1) Ved. Rassegna dt, a. XXVI (1939), pp. 849-850; a. XXX (1943), pp. 233-236.
2) Atti parlamentari. Senato del Regno. Legislatura XXIX 1* sezione 1984-38. Docu-menti Disegni di legge e relazioni. Il relatore fa Francesco Salata.