Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno
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1971
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643
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Libri e periodici
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liberale lesse il Tiro, olire che il Consta, ma certo noti fa ispirato dall'opera ài quest'ultimo quanto il Gioberti, clic invece, preso interamente dal fascino delle argo* mcntazioni dell'autore della Scienza Nuova , le sviluppò con efficacia nelle sue opere.
Non minore fu l'ispirazione che trassero dagli scritti del Vico i costituzionalisti come il Mancini, ed il D'Ondes Reggio, i quali prospettarono la necessità di nuovi rapporti internazionali. Notevole fu anche rapporto che in campo giuridico diede Emerico Amari nella sua e Critica di una scienza delle legislazioni comparate (Genova 1857), giudicando vi chiana munì e la storia come centro di tutte le scienze umane e tentando di conciliare le interpretazioni divergenti sull'opera del grande pensatore meridionale.
Ben disse Antonio Ranieri quando nel 1861 in un suo discorso dichiarò tra l'altro: ~. Questa Italia una e indivisibile, per la quale abbiamo giurato e giuriamo di versare fino all'ultima stilla del nostro sangue, non ci rappresenta, non è forse, il supremo portato della Scienza Nuova? Non è il solo principio e il solo fine del diritto italiano ...?.
GIANFRANCO E. DE PAOLI
AUGUSTO PLACANICA, Cassa Sacra e beni della Chiesa nella Calabria del Settecento (Biblioteca degli Annali di storia economico e sociale); Napoli, Università, 1970, in 8, p. 281. L. 5.000.
Questa monografia, che appartiene alla Biblioteca degli Annali di storia economica e sociale > dell'Università degli studi di Napoli, si può considerare un contri* buio nuovo e fondamentale per la comprensione della condizione storica della Calabria nel Settecento: seria nella struttura, documenlatissima con dati inediti e sempre originali, penetrante nelle conclusioni, fornisce un panorama completo sulle classi di quel tempo e sul loro potere economico e politico.
Si può dire che si tratta di un vasto affresco di storia economica che rivela il significato d'importanti eventi storici: tra l'altro questo è un modo assai valido di provare determinate tesi, che ad esempio Gramsci ha formulato nelle sue Lettere dal carcere . Naturalmente coloro che sono, come chi scrive, nutriti di valori crociani e storicistici, non possono essere completamente d'accordo su tale metodologia che trascura quegli elementi spirituali ed ideali che pure fanno la storia, ma non possono nemmeno non apprezzare saggi come questo del Placanica, la cui intelaiatura è come si è detto impeccabile dal punto di vista dei dati e delle interconnessioni.
Ma veniamo al contenuto del volume.
Si tratta di uno studio che propone il problema della secolarizzazione dei beni ecclesiastici nella Calabria ulteriore dal 1784 al 1796, trattando per la prima volta organicamente l'attività della cosidetta Cassa Sacra, fondata allo scopo di amministrare appunto i beni della Chiesa che erano stati soppressi in seguito alle misure giurisdizionalibliche del Governo borbonico. U principe Pigna te Ili, coadiuvato dall'ottimo Ministro Giuseppe Zurlo, iniziò a partire dal 1784, cioè dopo il terremoto che desolò nel 1783 la regione calabrese, quelle alienazioni di fondi che dovevano sconvolgere il vecchio assetto feudale portando a nuovi equilibri (o squilibri} socioeconomici. Si pensi ad esempio che 1/3 di tutte le terre ecclesiastiche del riparto di Catanzaro andò a finire nelle moni di 24 grandi proprietari.
Cifre alla mano e con l'aiuto di numerose tavole, l'autore ha potuto dimostrare ohe ad avvantaggiarsi degli acquisti di beni ex-ecclesiastici furono soprattutto i borghesi i ricebi possessori di terre che grazie a tali compere presero il posto degli aristocratici del pausato. In compenso i poveri furono ancor più sacrificati, senza che la tecnica della coltivazione quindi la produttività, subissero miglioramenti sostanziali.
Perciò il cav. De Medici, che in questi anni esercitava funzioni ispettive doveva scrivere in una sua relazione all'Anton del 26 luglio 1790, ch'era necessario registrare