Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno
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1971
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pagina
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645
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Libri e periodici 645
lui individuato come radici del malessere principalmente le importanti ma radicali riforme di Pietro Leopoldo e di Ferdinando III, rito avevano danneggiato prima il popolo minuto e poi le plebi campagnole. L'aumento del prezzo dei grani, conseguente alla politica liberalistica, aveva accentualo la secolare situazione di disagio in cui gli abitami del contado fi! trovavano, creando un incontrollabile antagonismo tra quest'ultima classe di diseredali e la borghesia clic aveva finito per avvantaggiarsi note* volmente in seguito alle riforme.
Nota acutamente l'autore, che il terzo stalo nostrano non riusci come in Francia a divenire il moto propulsore delle masse, interpretandone alcune esigenze fondamentali ; debole numericamente e fora'anche ideologicamente, ai appoggiò alle forze armate del Direttorio d'oltralpe e lasciò a nobili e preti il compito di appoggiarsi a quel-l'incontrollabile massa d'urto cbe è costituita da uomini e donne che hanno fame e vogliono soddisfarla. Fu quindi imperdonabile Terrore dei borghesi <giacobini di non muovere il quarto stato in senso progressista e di attaccare il clero: quanto alle diatribe retoriche contro l'aristocrazia esse non avevano alcuna utilità pratica, perché il passato regime granducale aveva già aperto al terzo stato la via per il potere.
La Toscana cbe già nel 1790 e nel 1795 aveva sofferto tumulti annonari, visse in tal modo giorni amari e sanguinosi.
GIANFRANCO E. DE PAOLI
CABLO ZACHI, Napoleone e l'Europa; Napoli, Cymba, 1969, in 8, pp. 868. L. 9300.
Attento e sagace ricostruttore delle vicende dell'età rivoluzionaria e napoleonica, Carlo Zagbi presenta una serie di importanti studi, era loro diversi per il con* tenuto specifico della ricerca, ma tutti sapientemente collegati sul piano ideale per il fondamentale nesso con la storia economica e civile del tempo, sui rapporti tra la Francia napoleonica e l'Europa. Si tratta fondamentalmente di cinque scritti, dedicati rispettivamente a Napoleone la rivoluzione e l'Europa moderna, Napoleone e l'industria francese, Gli interessi economici e gli obiettivi egemonici della spedizione francese in Egitto, Napoleone e la Russia, e, infine, Napoleone e l'Italia. Il soggetto eminente di questi stadi è la realtà civile, intesa nel senso più ampio, del tempo che vide le maggiori nazioni europee impegnate in una tremenda lotta per l'egemonia continentale e mondiale, lotta nella quale la Francia era indiscutibilmente più debole sul piano strutturale per il maggiore sviluppo commerciale ed industriale raggiunto dall'Inghilterra sin dai tempi dell'Antico Regime. Se non v'è dubbio che sul terreno delle istituzioni l'opera napoleonica fece compiere, soprattutto con la formazione del Codice civile, un forte balzo in avanti alla società francese dandole una legislazione liberale adeguata alle necessità di un paese destinato ad uno sviluppo economico per il consolidamento della borghesia, non è men vero cbe questo sviluppo si era realizzato con assai maggiore celerità oltre Manica sia per l'antica tradizione mercantile sia per il disegno imperiale scaturito anche come reazione alla incombente minaccia francese e destinalo ad abbracciare ormai tutti i mari e tutti i continenti. Il paragone tra lo sviluppo industriale della Francia napoleonica e quello della Gran Bretagna appare da questo punto di vista emblematico. Per un insieme di circostanze che hanno la loro radice prima nella società del Settecento, l'industria francese durante il Consolato e l'Impero non seppe progredire come Napoleone aveva sperato, restando ancorata a schemi produttivi arretrati, e rivelando cosi l'assenza di quelle caratteristiche che si identificavano nel modo di svolgersi della rivoluzione industriale e che invece si venivano a delincare nel sistema produttivo inglese col risultato che il conflitto tra Francia ed Inghilterra vide la prima ben più debole della seconda sul piano economico. La conseguenza di questa situazione di inferiorità non tardò a manifestarsi durante la stessa campagna di Egitto, concepito al di là di ogni serio disegno politico e strategico che tenesse nel debito conto l'effettivo valore delle forze contrapposte o hi gravità della posizione della Francia, fondamentalmente Accerchiata nel suo spazio continentale dalla superiore potenza navale britannica, presente nell'Atlantico e nel
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