Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno <1971>   pagina <648>
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648 Libri a periodici
dell'esercito, degli alti funzionari, tutu stretta intonili allo zar, e unto del Signore* si schiera V< altra Kusua, quella sotterranea degli * umiliali ed offesi , che darà vita al primo socialismo rosso nei suoi vari aspetti ed esponenti. W. Giusti nel suo lungo e continuo impegno scientifico si è accostato con doti di conoscenza e di penetra­zione parimenti a queste due Russie. Sono, case, entrambe vive e vitali e l'unn non può essere compresa ove l'altra sia trascurala e viceversa. Cosi, contro l'indirizzo ormai dominante nella storiografia sovietica e anche di altre a noi più vicine che recano nell'indagine scientifica una prerisa scelta politica, mettendo consapevolmente in ombra interi settori di vita politica e culturale, Giusti guarda da anni a tutto il mondo russo dell'Ottocento. questo volume costituisce la testimonianza più recente e particolarmente riuscita di questo impegno unitario.
Dopo le pagine acute ed informate dedicate a Caadaev < che era in fondo un occidentalista cattolicizzante il fenomeno dell'adesione al cattolicesimo da parte di componenti della classe aristocratica russa attira in modo preminente l'attenzione dell'Ai attraverso le figure del gesuita Gagarin, dì Vladimir Pecerin, degli ambienti divenuti centri di proselitismo cattolico di Parigi, intorno al salotto di madame Sve* cina o, a Roma, della contessa Volkonskij. Se, scrive Giusti, per i giovani intellettuali divenuti cattolici, < sotto il regno di Nicola I, l'antagonista principale era ovviamente l'autocrate ortodosso, con il sorgere di una intellingencija rivoluzionaria la questione si fa più. complessa. Si pone -in breve il problema: combattere su due fronti, affron­tare cioè un nuovo avversario più o meno ateo e materialista, intransigente come tutte le forze giovani ed estreme, oppure accordarsi (magari tacitamente e provviso­riamente) con esso, sperando di poter combattere insieme per una migliore giustizia e per quella libertà di pensiero e di stampa che dovrebbe valere in avvenire per la predicazione nichilista quanto per quella cattolica? .
In polemica con il poeta e diplomatico slavofilo Tjuièev, con gli uomini della rivista ortodossa di Parigi L'Union chrétienne fondata da un giansenista francese, passato albi chiesa russa, l'abate Guettce attaccalo da Chomjakov, a Gagarin si deve la creazione degli Étutles, tuttora esistenti e divenuti l'espressione più. impor­tante dei Gesuiti di Francia. La sua risposta all'interrogativo che veniva a porsi per Vintellingenciju russa era una sola: necessità di libertà e di riforme, è vero; ma queste riforme, anche le migliori, per Gagarin ove fossero rimaste e sul puro piano politico* sociale-amministrativo sarebbero rimaste monche, senza una parallela riforma entro la Chiesa russa o, con maggiore precisione, senza l'immissione della Chiesa russa in seno alla Chiesa universale.
Diversa è, invece, la posizione del padre Pecerin: vicino e partecipe, anche fisicamente come esule, della Russia sotterranea, egli nel suo animo sensibile ed irrequieto ha seguito senza dubbio il nuovo clima, i nuovi orientamenti segnati dallo sviluppo del populismo, dall'andata verso il popolo, ma ha continuato a por* tare la veste sacerdotale... Forse, egli cercò di far coesistere la fede in Cristo con la fede nel progresso storico, con il richiamo al servizio sociale... . Così, senza pren­dere parte attivamente alle lotte dei rivoluzionari russi, Pecerin ne condivide tuttavia gli aneliti di rinnovamento ed il dramma personale ed umano: pur nella evoluzione alquanto disordinata del suo pensiero questo rimane il dato fondamentale dal quale egli non si discosterà mai. Giusti scrive su lui pagine veramente penetranti, di attenta partecipazione al dramma personale di questo personaggio tormentato.
Accanto alle annotazioni su Dostoevskij, alle indagini su Grigor'ev e Ogurev, sullo straniero in patria Costantino Leontjev un nomo che nel suo unticattolì-ceeimo bizantino finiva per esaltare lo Chiesa romana, proprio perché fi suo anelito principale era un universalismo cristiano, che vedeva servito più da Roma che da Bisanzio - - non poteva infine mancare la presenza di Micliajlovskij e dell'anarchico Kropotkin.
Uomo che mirava senza dubbio a conciliare socialità e individualismo, libertà e giustizia, in un affiato di Hpiritualità quasi religiosa e di vaga poesia, il populista MichajlovBkij uscito come origine dal solco del socialismo alla Prondhon nel suo dubbio permanente cercava di adeguarsi continuamente alla realtà sociale.