Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno <1971>   pagina <651>
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Libri e periodivi
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Assunse per primo lu nuova carico Bernardo Tamicci, la più rilevante personalità vissuta a fianco dei Borboni nella loro stori italiana, alla cui esplicazione diedero spazio le circostanze del passaggio di Carlo ani trono dì Spagna < 1759) e della minore età di l'ordinando IV; la sua. lungo reggenza cercò di mei le re in atto un programmo di riforme, diretto non più solo contro la Chiesa ma anche contro la struttura tendale del regno che fu tuttavia ostacolato dalle opposte influenze presenti a corte, aspri* menti, insieme con una diffusa mentalità d'inerzia, le resistenze degli interessi colpiti. Il giudizio storico può pertanto oscillare nel valutare Pcflicucio dell'operato del mini­stro, tanto più che egli stesso, col peso dato nel suo carteggio ai dissensi suscitati, circoscrive, in quanto (onte storica, la portata del suo successo* ma Moscati interpreta la percezione ed il gusto tanucciano degli ostacoli e dell'impopolarità come parte della combattività del politico, che, pur non disponendo a pieno degli strumenti di governo e pur trovandosi in minoranza nei consigli, seppe, con le sue risorse a con un relativo appoggio di Carlo dalla Spagna, procedere cautamente sul terreno minato* senza comunque poter intaccare seriamente, come avrebbe voluto, gli interessi baronali ed il centralismo di Napoli rispetto alle province.
Fronteggiate nella sua bongo opera le resistenze conservatrici, il vecchio ministro perse invece la partita con la giovane regina Maria Carolina, hi quale peraltro favorì, a suo modo ed in altri campi (politica estera, incremento della marina, rapporti con la Massoneria), propositi di espansione ed intenti di rinnovamento.
Sotto l'influenza della regina austriaca, la corte di Napoli allentò gli stretti rap­porti di famiglia con la monarchia spagnola, mentre un'analoga svolta nei confronti dei Borboni di Francia avveniva a Parma, dove Maria Amalia, sorella di Maria Caro* lina, arrestava l'opera del Du Tillot. corrispondente grosso modo, nel parallelismo delle due situazioni, a quella del Tornirci. I frutti seminati dall'opera politica di que­st'ultimo maturavano frattanto, insieme coi frutti dell insegna mento di Antonio Geno* veri, nella generazione culturale attiva intorno agli anni *8fl. che si portava oltre il giurisdizionaligmo della prima metà del Settecento, sulla piattaforma dell'autentico illuminismo, allargando la contesa con la Chiesa dal terreno economico a quello edu­cativo ed investendo le strutture feudali, già in via di dissoluzione, malgrado le tenaci resistenze, fin dal tempo del vicereame spagnolo.
All'eversione della feudalità si accompagnava lo sviluppo del commercio estero, che accelerava la crisi dei vecchi rapporti di produzione, ma le ripercussioni degli avvenimenti di Francia travolsero questo cammino graduale, che si fondava sulla col­laborazione della monarchia con la cultura illuministica. L'atteggiamento dei rifor­matori meridionali verso la rivoluzione francese è visto solo di sfuggita nel volume, ma quel grande evento segnò, almeno per una parte di loro, la comparsa di un mo­dello, che accresceva l'urgenza delle trasformazioni in atto, mentre diventava l'osses­sione dei monarchi, traumatizzati da! regicidio, che colpiva entrambe le famiglie di Ferdinando e di Maria Carolina.
L'animo della regina, per sua natura impulsivo, non poteva in verità non alterarsi di fronte alla morte sul patibolo della sorella Maria Antonietta. Comunque l'autore, tralasciando in questo parte l'analisi personale dei sovrani, ben curata in altre situa rioni, guarda alle conseguenze politiche od economiche delle scelle antifrancesi di politica estera ed al danno che l'alleanza con l'inglnllerra procurò alla rinascita com­merciale del Mezzogiorno,
Il dissenso interno da questa linea dava luogo alle congiure massonico-giacobine, cui si contrapponeva la spietata repressione borbonica, finché dalla discesa in Italia delle ormi francesi scaturiva la Repubblica partenopea, che erollò nella sanguinosa reazione del 1799,
Riprendendo 1 tenta storicistico dello insufficienze della -repubblica, risalente a Vincenzo Cuoco, Moscati chiarisce il peggioramento delle condizioni popolari nella fase acuta dell'eversione della feudalità, che spiega l'ostilità antirepubbiicana delle masse, e nel contempo i limiti frapposti alla completa e progressiva eversione da una parte cospicua della stessi borghesia agraria, cho avevo già maturalo i suoi interessi in margine al vecchio sistemo e che intralciava l'iniziativa dei gruppi più avanzati-.