Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno <1971>   pagina <654>
immagine non disponibile

654
Libri e periadici
in avanti vento il regno di luglio, al coi avvento molti diplomatici riprenderanno la coccarda tricolore). La politica estera francese è esaminata non in un impossibile varao, bensì nella realtà della situazione politica francese ed europea (potremmo dire: mon­diale). Rapporti di potere nell'ambito della compagine governativa, per quanto riguarda il ministro degli esteri, rapporti con il re (o ruolo del re), cui secondo la (.baite competevano le relazioni con Testerò, al di fuori del controllo del parla* mento. Esclusione del parlamento che però non poteva essere, né mai fu, totale, e co* tnunque il budget assai striminzito - - passava il vaglio parlamentare. Le relazioni, spesso difficili, con le altre potenze: FA. studia anche i rapporti del ministero col corpo diplomatico accreditato a Parigi, e le relazioni dei rappresentanti francesi coi governi presso cui erano accreditati. Di particolare interesse anche le descrizioni ed interpretazioni che dei paesi ove risiedevano i diplomatici francesi inviavano al mi­nistero ovvero: come la Francia vedeva l'estero. Alcuni danno prova di notevole capacità di osservazione e sintesi per es., La Ferronnays dalla Russia, altri sor* prendono per la loro cecità. Alla politica estera della Restaurazione l'A. riconosce soltanto e un mèri te de position, dans une Europe qui avait maitrisé la folle politique francaise issue de 1792 (da un punto di vista diplomatico. l'Algeria è una vittoria tricolore).
Al di qua di un giudizio di merito rimane la singolarità della situazione: i Francesi dell'epoca si muovono in un mondo in cui, per la prima volta, l'esercito francese non dà alla diplomazia quella autorità cui era abituata da tanto tempo. E dalle capitali estere giungevano rapporti di ministri che confrontavano sfavorevol­mente questa Francia con quella doWusurpatore, anche in paesi che ne avevano cono­sciuto l'ingombrante presenza! Vi è, anche se raramente, qualche impiegato del mi* nistero che vorrebbe ricordare agli immemori che la strada che conduce a certe ca­pitali è ben nota agli eserciti francesi. Ma la realtà è ben diversa, e la voce della Francia è troppo spesso timida. Ora sono queste stesse capitali ebe interferiscono nelle vicende interne francesi (Mettermeli da Vienna, Pozzo di Borgo a Parigi). Né alla vittoria militare ottenuta * sans peine, et sans gioire in Ispagna segui una vittoria diplomatica. Periodo d'altronde difficile per i diplomatici anche per altre ragioni: al suo inizio, essi sono chiamati tre volte due volte bruscamente a conciliare fe­deltà al sovrano ed alla patria, esigenze personali e di carriera. Furono tests sin troppo crudeli; fortunatamente i sovrani furono, generalmente, comprensivi. Le decisioni alle volte déchirnntes del personnel simbolizzano un'epoca.
Dalla stanza dei bottoni agli esecutori, dall'analisi dei mini steri e dei ministri si passa a quella del corpo diplomatico e consolare, agenti e agenti segreti, perso­nale del ministero dai chefs de division ai concierges dei Bureaux (la continuile des Bureaux). I vari settori studiati singolarmente, nella loro struttura, composizione sociale (ci-devtmts e citoyens* coloro che la particule la hanno o avranno di diritto, e quelli che se ne adornano abusivamente), condizioni di lavoro e ambientali, situazio­ne finanziaria, ecc. Le relazioni di famiglia, soprattutto per la carriera diplomatica, ben distinta da quella consolare, costituiscono il miglior biglietto di presentazione, ma una fortuna privata è necessaria per i primi anni di upprentissage quando questi non sono retribuiti. Infine i personaggi singoli, dai ministri e/o ambasciatori ai più umili agenti, da coloro che oltre a lasciare la loro impronta nella vita politica furono ornamento della be)lettri*>tica Chateaubriand e Lamartine, per esempio fino all'agente nell'alloro lontano Levante che ha difficoltà a stilare i suoi rapporti in un francese appena corretto. 'Le pagine dedicate agli agenti nel Levante, per la loro particolare collocazione sociale, per la straordinarietà dei loro rapporti con le auto­rità locali da un lato, e i rapporti con l'America Latina, di ITI ci li per gli obblighi fran­cesi verso la Spagna che frenano il desiderio di controbilanciare l'influenza e l'espan­sione commerciale britanniche, o la diversità delle situazioni locali dall'altro, forni­scono molti dettagli generalmente ignorati).
D'altronde, il periodo presenta una notevole continuità (La Tour du l'in, per citare un nome ben noto in Italia), se escludiamo i puri della prima infornata della ft estati razione: Su 17, ben nove < réuesirent médioerement... une proponimi anor*