Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno <1971>   pagina <661>
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labri e periodici 661
di ricerca e approfondimenti, suggerimenti bibliografici ed un dizionarietto per i ter-mini tecnici concludono 1 lavoro che è state pensato e predisposto per la scuola.
RENATO GIUSTI
SERCJO CAMERALI, Cronache di Firenze Capitale; Firenze, Olschki, 1971, in 8, pp. 278, con 21 taw. L. 3.000.
Un libro disinvolto che si fa leggere perché ai fa amare: un libro agile e talora scattante ma con garbo e col balenio del sorriso; un libro di storia ebe tuttavia fa a meno delle solite note di erudizione o di precisazione o di divagazione, e die pori menti non si cura di citazioni bibliografiche che sono talvolta in funzione di palle di ferro incatenate a pie' di pagina.
Donde la paura che esse mettono non solo nel candido comune lettore, ma anche nello smaliziato studioso che magari nei suoi stessi libri, ed in quello stesso posto, sca­tena e poscia incatena le sue palle (di ferro) quanto più sono grosse e pesanti.
Altre doti tutt altro che trascurabili sono la chiarezza dei caratteri allineati con eleganza, e spaziati su carta di un bianco alla panna di latte, la copertina a colori che bellamente ci conduce al Mercato di S. Maria Novella del Moricci, e dentro le ventuno tavole fuori testo che, insieme col Mercato, ci fanno godere in sogno Firenze divenuta capitale.
Tale la veste e tale lo spirito, ossia il corpo e l'anima di questo figliuolo che è non possiamo a meno di dirlo tutto suo padre, somigliantissimo al suo legittimo genitore.
Creatura giovane e (possiamo assicurarlo) creatura vergine di tematica, di problematica, di integralismi, di strutturalismi e di tutti gli asmi che attualmente ci soffocano; la quale (ma qui non c'è da fidarsi) lascia talvolta supporre l'ingenuità di un bambino.
E che occhiate birbe su quelle cose e sa quegli uomini e su quella storia di cen­t'anni fa! E mai una parola che abbia suono retorico!
Giacché Cronache di Firenze capitale, a dispetto della parola Cronache, è vera* mente come si è detto - un libro di storia perché è un libro di vita, di quella vita politica e sociale (ed anche privata) che caratterizzava non solo la Città del Fiore, ma la vita nazionale più nascente che nata, quella distesa fra Piemonte e Toscana e non esclusa Roma, sonnolenta coi suoi papalini cosi prossimi al suono della sveglia, e manco lo sapevano .
Questa storia procede soprattutto ma non esclusivamente sulla cronaca giornali-stica, e rinuncia di proposito alle grandi visioni panoramiche; ma tuttavia visioni a largo raggio qua e là tra lucono, pur essendo costante la preferenza alla introduzione di personaggi singoli nei loro particolari ambienti, eoi quali e nei quali il lettore rimane il tempo che basta per vedere ciascuno ne' suol panni o di parata o di casa, e per ascoltare le voci singole ed i dialoghi che banno veramente respiro e sospiro umano: voci di gente che si intrattiene con familiare confidenza, in ambienti che non hanno la montatura artificiosa della regìa, mentre il presentatore c'è e non c'è, e co­munque se c'è non è di quelli che urlano e 6Ì dimenano pagliaccescamente per scaraventare i loro personaggi nel gorgo degli applausi, con tanto fastidio per quanti sonnecchiano, come noi, davanti al video.
Cronache trasformate in storia.
Poiché leggendo il libro, godendo della vivacità dei colori, dei gesti, delle parole, partecipando al tutto, abbiamo sentito quasi quasi la parola Cronache come un di­sturbo al nostro pensare, e come un freno al nostro andare lungo le strade del tempo. I trentacinque capitoletti che compongono il libro (ai quali fa seguito un utilissimo e Indice dei nomi delle persone e dei giornali ) appartengono piuttosto, por la loro costruzione organica e per lo stile, al tipo narrativo ohe viene chiamato novelle.
Non già la novella che è eolia parallela della storia romanzata, ma lo novella
tk